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LA SERVA OBBEDIENTE DELLA FEDE

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L'affresco si trova sulla casa già di proprietà ***, in Via 2 Giugno.

Sulla porta d'ingresso della casa è scolpita la data 1658, ma l'affresco dovrebbe essere anteriore di un secolo circa. Qualcuno lo attribuisce a Giovannino da Sondalo, ma non è certo, perché lo stile è alquanto diverso. Ad es. pare troppo curato nei particolari per essere di Giovannino. Peccato che sia stato un po' rovinato e peccato che minacci di rovinare ancora di più!

Raffigura la scena dell'Annunciazione. L'angelo è rappresentato nell'atto di rivolgere alla Vergine il saluto e lo si vede perciò con un ginocchio piegato e con la mano destra sollevata e lo sguardo rivolto quasi ansioso verso la Madonna. Nella mano sinistra tiene un grande giglio, quasi a rassicurare la Madonna che la sua verginità sarà salvaguardata anche se chiamata a diventare madre. La Madonna, da parte sua, sembra ancora non essersi accorta della apparizione dell'angelo, perché tutta intenta a leggere le profezie riguardanti il futuro Messia. Un libro l'ha in mano e un altro è aperto sul grande leggìo che le sta davanti. Il volto è molto sereno, molto composto, molto bello.

Il mistero che sta per compiersi è senza dubbio uno dei più importanti della storia della salvezza e quindi della nostra fede e vede all'opera tutte e tre le persone della santissima Trinità. E, infatti, nell'affresco sono raffigurate tutte e tre. L'eterno Padre è racchiuso nella lunetta in alto al centro e lo si vede con la mano alzata in atto di inviare sulla terra il Figlio. La colomba dello Spirito Santo, grazie al quale avviene l'incarnazione, è messa lì quasi a sfiorare la testa della Vergine, a indicare, forse, che la Madonna ha generato nella fede prima che nel corpo. Particolarmente curiosa poi la raffigurazione del Figlio racchiuso in un alone di luce sotto le sembianze di un bambino che scende verso la Vergine con una croce sulle spalle.

Da notare che la raffigurazione del Verbo in sembianze umane prima del concepimento, è ritenuta non del tutto ortodossa, tanto che Papa Benedetto XIV proibì questo modo di rappresentare il mistero, in quanto la divina maternità di Maria potrebbe esserne alquanto offuscata. (Se il Verbo ha già forma umana, a rigore non si può più dire che si sia incarnato nel seno della Vergine Maria e il ruolo della Madonna sarebbe ridotto, più o meno, a quello che, nelle tecniche della genetica moderna, è il ruolo della madre sostitutiva).

Perfettamente ortodossa, invece, la presenza della croce già al momento della incarnazione: perché tutta la vita di Gesù è segnata dalla croce. Basti pensare, nei vangeli dell'infanzia, alla profezia di Simeone e alla strage degli innocenti.

In riferimento alla Madonna, la croce vuoi dire anche che quando ha detto il suo sì il giorno dell'annunciazione, era consapevole che avrebbe dovuto soffrire. Quella croce per lei sarebbe divenuta una spada che le avrebbe trapassato l'anima.

Dunque sia il pittore sia il committente conoscevano bene il catechismo; dunque la devozione alla Madonna da parte dei nostri vecchi non era solo un fatto di sentimento, era un fatto di fede nutrita di catechismo. Abbiamo di che imparare.

L'affresco di via 2 Giugno

L'angelo annunziante
(particolare dell'affresco precedente)

La Vergine in meditazione
(altro particolare)

 

 

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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016