Espugnatrice
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L'ESPUGNATRICE DELLE ERESIE

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Quelli che vediamo sono soltanto frammenti di affreschi, ma sono sufficienti per darci un'idea di quello che dovevano essere gli affreschi quando erano integri: una cosa splendida. Si osservi la dolcezza del volto di questa Madonna! Si osservi la pensosità e, insieme, la maestosità di s. Giuseppe e la vivacità di espressione del volto di questo bambino o di questo angelo!

Questi frammenti, ora conservati sul retro dell'altare della parrocchiale di s. Maria Maggiore, facevano parte di un ciclo pittorico che ornava l'antico coro prima che fosse demolito, nel 1895, per i lavori di ampliamento.

Sono opera di Fermo Stella di Caravaggio, vissuto all'incirca tra il 1460 e il 1520, quindi qualche decennio più giovane di Giovannino.

Non sappiamo con esattezza il tema svolto dal pittore, forse aveva raffigurato alcuni episodi della vita della Madonna, visto che la chiesa è dedicata alla Madonna. Questi frammenti farebbero pensare allora ad una natività.

È certo, comunque, che nella esecuzione di queste opere l'artista aveva dedicato parecchio tempo e parecchio lavoro perché la ricevuta di pagamento che si conserva nell'archivio di Stato di Sondrio (notaio Nicolo Sermondi) lo dice «habitator Sondali» e attesta inoltre che il conto gli fu saldato l'11 dicembre 1527 per una somma di 1020 lire imperiali, cioè una somma notevolissima per quei tempi.

Va detto, però, che lo stesso aveva eseguito dei dipinti, oltre che nel coro, anche nelle cappelle di s. Bernardo e di s. Antonio.
Interessante l'iscrizione che fortunatamente si è conservata:

«HOC OPUS FACTUM FUIT DE ANNO 1527 QUO ANNO FUERUNT MAGNA PESTILENTIA ET FAMIS AC INGENITA BELLA IN TOTA ITALIA NEC NON SCHISMA IN ECCLESIA DEI».

(Quest'opera fu eseguita per devozione dei Sondalini nell'anno 1527, anno in cui vi furono una grande pestilenza e carestia e grandi guerre in tutta Italia e uno scisma nella Chiesa di Dio).

Le guerre alle quali si accenna sono forse il sacco di Roma e, più vicino a noi, le invasioni dei Grigioni iniziate nel 1512; lo scisma è quello di Lutero, che era stato scomunicato da Leone X nel 1521.

In quegli anni era curato di Sondalo prete Mariolo Sermondi. Amante dell'arte, è da supporre che volesse che la parrocchiale non fosse da meno di s. Marta della quale era stato beneficiale prima della nomina a curato.

Dinanzi a questi affreschi, allora, piace pensare alla Madonna che ha preservato Sondalo dall'eresia protestante.

A conferma di ciò mi piace ricordare quanto è scritto negli atti della visita pastorale del Ninguarda. mentre in paesi anche vicini è segnalata la presenza di eretici (a Mazzo c'era un predicante eretico e più tardi se ne troverà uno anche a Grosotto), a proposito di Sondalo è detto che vi sono 250 famiglie per un totale di circa 700 persone e che queste sono tutte cattoliche.

Oltre un secolo dopo, e precisamente nel 1725, Andrea e Vincenzo Salis che erano protestanti sembravano intenzionati a comperare la casa Bassanini, sulla quale gravava già un'ipoteca a loro favore e, se la cosa fosse andata in porto, c'era il pericolo che l'eresia potesse attecchire anche da noi. Il prevosto Cardoni, però, se ne rese conto e riuscì ad acquistare lui la casa; così invece che un centro protestante, divenne la residenza parrocchiale. Ora, in tutte queste vicende, pare proprio di vederci la mano della Madonna.

I frammenti di affresco conservati nella parrocchiale

 

 

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Ferruccio C. Ferrazza
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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016