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LA MADRE DEI REDENTI

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Le notizie che si riferiscono a questo affresco situato sulla facciata dell'antica casa Greco all'imbocco di via s. Clemente e oggi, purtroppo, quasi illeggibile, si possono ricavare dalla lapide in marmo murata nel 1782 a sinistra in basso, dove è scolpita la seguente iscrizione:

«HOC OPUS F.F.P. LAURENTIUS FOSCAGNUS ANNO 1583 AD HONOREM DEI, VIRGINIS MARIE, S. IOANNIS EVANGELISTAE, S. CLEMENTIS - IN MEMORIA COME APPARSE QUI L'AQUA PER MIRACOLO - II 8BRE».

A commissionare questo affresco fu dunque Pier Lorenzo Foscagno, che all'epoca del «miracolo» doveva essere uno degli amministratori del paese. Infatti in un documento notarile del 1578 rogato in occasione della ricostruzione della chiesa di s. Rocco al Ponte, Pier Lorenzo Foscagno figlio di fu Filippo compare assieme al nobile Gian Giacomo Castelli, ser Gaspare Burlazio e a mastro Giovanni figlio di fu Martino Martinetti, tutti di Sondalo, nella sua qualità di sindaco o procuratore del Comune e degli uomini di Sondalo.

L'affresco è generalmente attribuito al Valorsa e non c'è motivo di mettere in dubbio questa attribuzione perché lo stile è il suo e, per di più, in quegli anni il pittore grosino era nel pieno della sua maturità.

Quello che è interessante notare è che l'affresco fu fatto «in memoria come apparse qui l'aqua per miracolo».

La tradizione, infatti, vuole che l'acqua del vicino lavatoio e dell'annesso abbeveratoio sia sgorgata miracolosamente per intercessione di s. Clemente.

Un giorno arrivò a Sondalo un pellegrino sconosciuto e chiese ospitalità per sé e per il suo cavallo. Fece presente che il cavallo aveva bisogno di essere dissetato e lo stalliere dovette salire fino al Rio (o secondo altri scendere fino all'Adda) per attingere l'acqua. Il pellegrino, che era nientemeno che s. Clemente I papa, commosso per tanta cortesia, per ricompensare il buon uomo e per sollevarlo da quell'incomodo per lui e per le sue bestie, fece sgorgare la sorgente e il «bui» che si ricavò fu detto «al bui de s. Clement» (l'abbeveratoio fu costruito solo nel 1865).

Naturalmente è difficile parlare con sicurezza di miracolo, si ammetterà però che se Lorenzo Foscagno sentì il dovere di far fare questo affresco e di mettergli in calce l'iscrizione sopra ricordata (perché prima che nel marmo, l'iscrizione sopra ricordata era scritta in margine all'affresco stesso sotto uno stemma nobiliare (quello dei Foscagno?) di cui oggi resta solo qualche traccia) qualcosa di straordinario dovrà pure essere successo.

A voler essere esatti, non si può indicare con certezza neppure l'anno in cui il fatto si verificò, in quanto, il 1583 ricordato sulla lapide, si riferisce all'anno in cui fu eseguito l'affresco.

Il quale affresco raffigura il Crocifisso con ai lati la Madonna e s. Giovanni evangelista secondo lo schema iconografico già riscontrato negli affreschi di Giovannino.

Qui però, più che ai dolori di Maria, piace pensare di preferenza alla sua maternità universale. Quando infatti dall'alto della croce Gesù ha affidato a Maria il suo discepolo prediletto, sappiamo che, nella sua persona, Gesù affidava a Maria anche tutti noi.

Così sappiamo di poter contare sulla sua protezione e sulla sua intercessione.

L'affresco di via s. Clemente

La fontana di s. Clemente

 

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Ferruccio C. Ferrazza
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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016