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LA SPERANZA DEI MORENTI

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II dipinto si trova sulla casa recentemente ricostruita già di proprietà ***.

Lo stabile originario era stato costruito con tutta probabilità intorno al 1790 da Adamo Cristani (1775-1849) che aveva deciso di lasciare la frazione dei Cristani e di scendere nella più comoda "Tera piccena". Infatti sulla bocca del vecchio forno del pane si leggeva la data 1794 e sul portone della cantina 1798.

Quello che vediamo oggi, però, non è l'affresco originale o, per essere più precisi, dell'affresco originale è conservata soltanto l'immagine di s. Caterina d'Alessandria riconoscibile dalla ruota, strumento del suo martirio.

Il resto è opera posteriore.

Per quanto è dato di capire, più che di un ex-voto per un'ottenuta guarigione, dovrebbe trattarsi di un'opera voluta per ottenere dal Signore la grazia di una buona morte. Lo lascerebbe intuire, accanto alla Madonna del Rosario, l'immagine di s. Andrea Avelline, invocato appunto per essere preservati dalla morte improvvisa. Il santo morì, infatti, colpito da apoplessia ai piedi dell'altare mentre si accingeva alla celebrazione della Messa. Anche l'immagine di s. Pietro con le chiavi del paradiso sarebbe allora perfettamente in tema. Niente di più naturale, infine, che a propiziare una grazia così importante si mettesse di mezzo anche s. Antonio da Padova, il santo dei miracoli per eccellenza.

L'affresco vuole dunque essere un richiamo al pensiero della morte e alla necessità di chiedere con insistenza la grazia della perseveranza finale, la grazia più importante.

Si tenga presente che, contrariamente a quello che pensano tanti oggigiorno, la morte improvvisa era vista come una delle più grosse disgrazie.

A proposito del Cristani, poi, che morì il 19 aprile 1849, piace ricordare che i registri parrocchiali attestano che durante l'ultima malattia potè ricevere «devotamente i sacramenti della penitenza, dell'Eucaristia e dell'Unzione degli infermi».

Si converrà pertanto che la Madonna invocata nelle Ave Maria del Rosario per l'ora della morte e s. Andrea Avellino, s. Pietro, s. Antonio e s. Caterina, non sono rimasti sordi alle sue preghiere.

Si converrà pertanto che la Madonna invocata nelle Ave Maria del Rosario per Torà della mone e s. Andrea Avelline, s. Pietro, s. Antonio e s. Caterina, non sono rimasti sordi alle sue preghiere.

I santi Rocco e Antonio abate: affresco di casa in via M. Grappa

 

 

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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016