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L'AURORA DEL MONDO NUOVO

 

II riferimento è a un dipinto a fresco sulla facciata della baita de *** in prossimità della valle di Migiondo.

La baita fu costruita nel 1876, si può dunque presumere che anche l'affresco risalga a quegli anni. Ora lo stabile è di proprietà di ***. In origine, però, era di proprietà della famiglia Zubiani di Migiondo, soprannominati Codega.

Tutto fa credere che sia stata fatta costruire da Giuseppe Zubiani (n. 4.05.1840 - 27.03.1912) figlio di Biagio e di Valmadre A. Maria(1).

L'affresco raffigura al centro l'Immacolata, riconoscibile per il serpente e per la luna che ha sotto i piedi e, alla sua destra, s. Giuseppe (il santo di cui lo Zubiani portava il nome). Probabilmente dal lato opposto era raffigurato qualche altro santo (s. Domenico?), ma allo stato attuale dell'affresco non è possibile saperlo con certezza.

Sulla spalletta di sinistra si vede inoltre s. Antonio da Padova, il santo dei miracoli, in quella di destra s. Giovanni Nepomuceno (1340-1393), il santo invocato contro il pericolo delle alluvioni perché fatto gettare nella Moldava dal re Venceslao IV.

Sotto l'arco della nicchia è dipinta la Colomba dello Spirito Santo; nell'antella di sinistra s. Gabriele, in quella di destra s. Biagio (i santi patroni dei due figli maggiori dello Zubiani)(2).

Sopra la nicchia il monogramma di Cristo (JHS) e sotto, forse, alcune anime del purgatorio.

L'autore dell'affresco è ignoto e l'opera non ha particolare pregio artistico è, però, espressione di fede e di devozione popolare.

A questo proposito, merita di essere sottolineata la devozione dei Sondalini all'Immacolata.

Il privilegio dell'Immacolata concezione di Maria fu definito come dogma di fede solo l'8 dicembre 1854, ma da noi la devozione per l'Immacolata era assai sentita anche nei secoli precedenti. Infatti l'ex chiesa di s. Rocco al ponte, che risale almeno alla fine del 1400, prima era dedicata alla "Santificazione ossia alla concezione della Santissima e gloriosissima madre di Dio Maria"(3). Può essere inoltre che l'Immacolata fosse raffigurata anche su una delle quattro facciate del Sent di Mezza Cultura in Via Bertacchi. Un altro quadro teologicamente molto interessante si trova nella chiesetta di Bolladore. Senza dubbio, però, l'opera più bella raffigurante l'Immacolata è il quadro che si conserva nella chiesa di Sommacologna, restaurato nel 1984 dal pittore Antonio Quarti di Bergamo in memoria di Dal Pozzo Andrea.

Oltre a rivelarsi opera di un artista molto valido, accanto alla figura della Vergine, sono messi in evidenza alcune raffigurazioni simboliche che alludono al privilegio dell'Immacolata e cioè il sole, la luna, lo specchio dove si riflette la santità di Dio, il giardino chiuso, la fonte sigillata, il vaso degno di onore...

Ma c'è un altro fatto che testimonia anche di più l'amore e la devozione dei Sondalini per l'Immacolata e che merita di essere ricordato. L'8 dicembre 1675 l'allora prevosto di Sondalo Giampietro Seccamoneta, durante l'omelia della S. Messa solenne propose ai parrocchiani di obbligarsi a digiunare almeno un giorno all'anno in onore dell'Immacolata e, in quel giorno confessarsi e comunicarsi. In questo modo il prevosto pensava di trovare almeno una persona che, per ogni giorno dell'anno si impegnasse così ad onorare la Madonna. Va detto che la proposta fu subito accettata e, nel giro di pochi giorni, le adesioni furono circa 280(4). Una cosa da ricordare e, magari, da imitare.

--- NOTE ---

(1) Questo Biagio s'era sposato tre volte: la prima con Agnese Pini di Grosio, la seconda con Valmadre Anna Maria, la terza con Zappa Maria.
(2) Si noti che il nome Biagio, oggi quasi completamente in disuso, era invece frequentissimo in passato presso la famiglia Zubiani.
(3) Cfr. Documento dell'archivio parrocchiale.
(4) In Archivio si conserva tuttora l'elenco di queste persone.

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Ferruccio C. Ferrazza
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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016