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SANTA MARIA DEL CAMMINO

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L'immagine che vediamo si trova sulla facciata del fienile di proprietà *** all'inizio di via Rodorio.

Alla destra della Madonna è raffigurato s. Antonio da Padova, a sinistra s. Antonio abate. Al centro, sotto l'effige della Vergine, sembra di poter intravedere il modellino della basilica del Santo a Padova.

È un'opera di un certo valore e dovrebbe essere delle fine del '700. Purtroppo va lentamente deteriorandosi. Di autore ignoto, fu forse commissionata da qualche Sondalino che era emigrato a Padova per motivi di lavoro.

Ed è per questo che è abbinata qui alla Santella de Spinalon.

Il canonico Fanti ritiene che sia stata eretta a seguito dell'invasione delle truppe bernesi del 1620 e nelle sue memorie scrive che fu restaurata nel 1873 a cura di Turcatti Giuseppe, Scolastica e Apollonia allora proprietari del fondo.

Oggi il dipinto che un tempo vi era raffigurato, è completamente scomparso. Da testimonianze attendibili si sa, però, che era dedicato alla Madonna e che a quella santella i nostri vecchi andavano a pregare quando erano costretti, appunto, ad emigrare in cerca di lavoro, oppure quando dovevano partire per il servizio militare.

Chiedevano alla Vergine che li proteggesse dai pericoli e che li aiutasse, un giorno, a tornare sani e salvi. Nel Seicento e nel Settecento generalmente si orientavano verso Ferrara, Mantova, Vicenza, Verona, Venezia.

Erano apprezzati e ricercati come macellai, cuochi, camerieri, contadini; all'occorrenza, però, si adattavano anche a fare i facchini e gli scaricatori di porto. E, sebbene lontani, non dimenticavano mai né le loro famiglie, né il loro paese, né la loro chiesa.

Ad es. la bella pala di S. Carlo, proveniente dalla chiesa di Montefeleit e oggi nella chiesa parrocchiale, fu dipinta a Verona da Francesco Maffei per incarico di un gruppo di emigranti del Monte.

Così il quadro dell'altare di s. Antonio a Taronno fu fatto fare a Vicenza da certo Francesco Pacassi; la stampa del trionfo di Cristo nella chiesa di Somtiolo viene invece dalla Francia, naturalmente portata da qualche Somtiolino che era emigrato là.

E l'elenco potrebbe continuare.

Nel '900, invece, l'emigrazione puntò verso le Americhe, ma i pericoli e i disagi non erano certi inferiori.

Proprio per questo, prima di lasciare il paese, gli emigranti andavano a mettersi sotto la protezione della Madonna di Spinalon.

Chi restava a casa, inoltre, per la presumibile durata del viaggio andava ogni giorno al Santel a pregare e ad accendere una lucerna a petrolio.

E la Madonna, che in vita conobbe i disagi e i pericoli dei viaggi, avrà certo guardato con particolare predilezione quei nostri antenati.

Oggi il fenomeno migratorio ha assunto forme diverse; è fuori dubbio, tuttavia, che si viaggia sempre di più e i pericoli sulle strade non son certo diminuiti. Le devozione alla Madonna della strada allora dovrebbe essere sentita da tutti.

Del resto, tutta la vita è un viaggio.

L'affresco sulla casa in via Rodorio

 

 

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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016