Brienno - la galleria
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LA GALLERIA DI BRIENNO

 

Il 4 settembre 2006, alle ore 8, nella Trattoria Pizzagalli a Bene Lario, mi incontro con il Dott. Chiari e partiamo per Brienno.

Giunti in questo piccolo e tipico Borgo, situato sulla riva occidentale del lago di Como, poco prima di Argegno per chi proviene dal capoluogo, ne approfittiamo per fotografare alcuni dei tipici e caratteristici angoli di questo paese
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costruito, praticamente, in verticale a ridosso della montagna e testimonianza di negozi ormai scomparsi.

Giunti in fondo al paese andiamo alla ricerca del depositario delle chiavi della galleria, e lo incontriamo di ritorno dal suo orticello; è un uomo molto lucido ed in gamba nonostante i suoi novantanni di età, è del 1915.
Gianpiero, così si chiama l’incaricato del Comune di Brienno, ci porta a visitare l’opera realizzata durante la guerra 1915 /1918 e facente parte della Linea Cadorna, che serviva a far saltare la galleria precludendo al nemico il passaggio verso Como, galleria che si trovava sulla strada statale Regina, percorsa fino agli anni ’80 circa.

Leggermente a monte abbiamo occasione di ammirare la vecchia, ed originaria, strada Regina che attraversava il paese.
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Particolare curioso è rappresentato dal fatto che quando questa stretta strada era diventata, a causa dello sviluppo di mezzi di trasporto a motore, ormai impercorribile e necessitava di allargamento venne parzialmente, è giusto dire tagliata, una casa che si trovava a bordo strada per fare spazio alla nuova.

Attualmente la nuova strada Regina, praticamente la terza, attraversa il paese, in galleria, più a monte.

Si dice anche che quando il mugnaio arrivava in paese con il mulo, carico di sacchi di farina, per girarlo lo doveva alzare in piedi.

La galleria (foto 1 - foto 2) si trova in località “ Puncet “ ed è stata realizzata sotto il piazzale della Chiesa (foto 1 - foto 2) della Madonna delle Grazie.

Notiamo due cancelli.
Quello di sinistra immetteva in un piccolo locale ove era posizionato il generatore di energia elettrica necessaria per illuminare la galleria.
Noi entriamo in quello di destra dove sopra vi è incisa la data, 1917, e subito sulla destra troviamo il pozzo n° 5: il tunnel, scavato nella roccia, ha la volta in mattoni a vista ben fugati con nel mezzo due scanellature per il passaggio dei cavi della corrente, delle feritoie per arieggiare l’intercapedine tra i mattoni e la roccia, mentre sul pavimento delle beole, ben lavorate, coprono il canale che serviva a portare l’acqua ai pozzi.
In fondo al tunnel d’entrata il pozzo n° 6 con, a sinistra, la cisterna e un magazzino che poteva essere adibito anche a ricovero truppa.
Ritorniamo sui nostri passi e svoltando a sinistra, a destra entrando, imbocchiamo il tunnel che collega tutto il complesso.
Sulla sinistra troviamo il locale adibito a santabarbara dove venivano depositati gli esplosivi (foto 1 - foto 2) e, proseguendo, i pozzi n.° 3 a destra ed il n.° 4 a sinistra.

Tutti i corridoi, all’altezza del pozzo, avevano sulla destra o a sinistra la cisterna ed un gancio che rendeva possibile calare gli esplosivi.
Sul fondo del tunnel di collegamento un piccolo vano rappresentava la santabarbara ove venivano depositati i detonatori; i muri sono incatramati per impedirne il deterioramento a causa dell’umidità.
Da notare che detonatori ed esplosivi erano tenuti in locali separati, e distanti, per evitare eventuali scoppi accidentali.

A destra il pozzo n. 1 ed a sinistra il n. 2.
Nei pozzi che scendevano anche più di dieci metri, nelle profondità della galleria, venivano posate casse di esplosivo ben isolate e protette per impedire infiltrazioni di acqua, si riempivano di acqua proveniente dalle cisterne che faceva da tappo ed impediva una esplosione a cannone verso l’alto favorendone una verso il basso che faceva crollare la galleria sulla sottostante strada ostruendola.
(foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4 - foto 5)

Rileviamo anche nella galleria alcune curiosità come testimonianze dell’impianto elettrico, rubinetti per azionare il flusso d’acqua, tombini di controllo ed alcuni nomi, probabilmente di operai che vi hanno lavorato o di soldati addetti alla manutenzione e pulizia dei pozzi, manutenzione proseguita ancora per anni dopo la guerra.
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Abbandonata Brienno risaliamo il lago in direzione Nobiallo, subito dopo Menaggio, dove troviamo un’altra galleria minata.

Non essendo riusciti a ricuperare le chiavi di accesso ci siamo limitati a fotografare la stradina militare che, staccandosi dalla vecchia statale Regina all’imbocco della galleria, conduce all’imbocco del tunnel.
(foto 1 - foto 2 - foto 3)
(foto 4 - foto 5 - foto 6)

Un’altra galleria, come queste, si dice trovarsi a Porlezza, all’uscita del paese in direzione Lugano, ma è di difficile ritrovamento essendo la galleria in oggetto assorbita dalla nuova galleria

 

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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016