
SASSO SAN MARTINO / PILONE
(in Griante)

Avendo deciso, ritornando dalla visita alla galleria del Monte Brente,
di andare a dare unocchiata anche nella zona del Sasso S.Martino
e al Pilone; zona così chiamata ed identificata a causa di un pilone dellalta
tensione, mentre mi trovavo a Milano (non alla ricerca di gallerie e trincee ma alla
ricerca di guadagnare qualche euro per il mio futuro da pensionato) avrei scommesso che
lamico Fermo, ben conoscendolo, stata vagando per boschi.
Ed infatti...
Per un eventuale sopraluogo, io e Orlando Chiari, in località
Pilone, che si trova tra il Sasso di Griante Parco Comunale verso il lago di Como
e la Bocchetta di Nava verso il Monte Crocione, il 22 ottobre decido di ispezionare
la zona.
Con la mia auto raggiungo Croce di Menaggio, imbocco la strada per il Golf e prima della
Chiesetta della Madonna di Paullo, ad una cinquantina di metri dalla stessa, svolto a
sinistra ed imbocco la strada militare per Pilone:
E una strada sterrata e dissestata, oltrepasso un monte posto a destra ed arrivo al
monte del geom. Arturo Rizzi posto alla sinistra.
Qui, in un tornante stretto e dissestato, resto bloccato con la mia auto, nonostante sia
un 4 X 4, le ruote non toccano in modo uniforme il terreno e slittano sulla ghiaia.
A furia di accelerare la macchina fa un testa e coda e, fortunatamente, me la ritrovo
direzionata verso la discesa e meno male altrimenti ero bloccato.
La posteggio e proseguo a piedi; sono sopra la prima e la seconda linea di difesa della
Crocetta.
Salendo osservo il terreno sotto di me, tutto a dune e valletti, impossibile difenderlo
con trinceramenti perché il nemico avrebbe potuto salire protetto da questi anfratti;
neppure sulla sinistra noto opere militari.
Più sopra, alla sinistra, mi appaiono pareti rocciose, insormontabili da truppe nemiche,
ed ecco perché non sono state approntate difese su questo lato.
Poco avanti il lato destro diventa un ventre molle, il fianco della montagna spazia fino
oltre la strada Paullo Nava, strada percorsa da me e Orlando quando siamo saliti
alla galleria di Brente.
Questo è un punto che si doveva difendere per impedire al nemico di raggiungere la
Bocchetta di Nava e di conseguenza la Tremezzina e Como.
Osservo ove potevano spaziare meglio ed entro sulla destra in un bosco, vado in direzione
di un traliccio dellalta tensione e sotto di esso vedo una trincea che tralascio di
scendere per vederla da vicino.
Riguadagno la strada e noto, sopra un duecento metri dalla careggiata, un canale di scolo
che finisce in un camminamento che poi prosegue in galleria il cui ingresso è
parzialmente ostruito dalla ghiaia proveniente dalla strada.
Sullaltro lato a valle la galleria si collega, tramite un camminamento, ad una
postazione per mitragliatrice posta in una cameretta di mt. 2.50 per 2.50 ed
unaltezza di mt. 2.00 i cui muri in sasso sono completamente interrati, mentre lo
svaso della feritoia è in calcestruzzo.
A questo punto ho capito quale era la strategia di difesa di questa montagna: a sinistra
la parete rocciosa, mentre a destra a chiudere il passaggio tra detta parete e la
Bocchetta di Nava, man mano che la strada sale ogni tanto una trincea o una postazione.
Non proseguo oltre, ridiscendo a recuperare la mia auto e me ne torno nel mio bel piccolo
Borgo di Bene Lario.
Come avete letto tutto si è svolto secondo previsione.
Grazie al buon cuore di Fermo, ed al fatto che il Pilone si trova
vicino, il nostro solito incontro è alle 8 al bar di Cardano: cappuccio per me, caffè
corretto per Fermo.
Unocchiata al panorama e partiamo. A
Paullo giriamo a sinistra ed affrontiamo una strada piuttosto disagiata che consiglio di
affrontare a piedi essendo, in certi punti, pericolosa e richiedendo lutilizzo di un
fuoristrada ma, soprattutto, esperienza nel guidarlo.
Posteggiamo
la macchina presso il Pilone, già identificato da Fermo, e...
Visitiamo lopera poco sotto;
scendiamo da una scaletta
ed entriamo in una camera
ricovero truppa di circa 35 metri quadrati.
Dalla camera unaltra uscita ci porta in una
trincea (foto 1 - foto 2) con una
postazione per mitragliatrice. Poco sopra (circa 200 metri) analoga opera militare
(foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4 - foto 5 - foto 6)
e, altri 200 metri più su, unaltra ma con la camera ricovero truppa non accessibile
perché in parte crollata; tutti i ricoveri sono in grotta nella roccia.
Proseguiamo lungo la strada militare, a piedi, ed arriviamo in cresta
dove troviamo un enorme pianoro con due cancelli; prendiamo quello di sinistra, anche
perché aperto, mentre quello di destra conduce allabitazione estiva di un
mio caro vecchio amico di Cantù.
Attraversiamo il prato fino in fondo, troviamo due strade: una in
discesa fra le rocce scende a Griante con una deviazione, poco sotto a destra, che sale in
località Nava mentre quella che sale verso sinistra
viene da noi affrontata.
Siamo a circa 8oo metri ed il sole, finalmente, ci riscalda e ci
consente di ammirare la strada militare
che sale dalla Tremezzina per congiungersi a Nava e poi proseguire per la galleria del Monte
di Brente che, con un po di attenzione, possiamo scorgere nella foto del Crocione
allestrema sinistra (sopra la pianta di betulle).
Camminando su questa nuova strada militare, in salita, raggiungiamo
la cima della collina a mt. 870 s.m. dove, come previsto, troviamo posizionata un famoso segnale con
basamento in calcestruzzo, palo verticale ed in cima le due lamiere rotonde incrociate.
E mentre Fermo fa colazione io
do unocchiata al paesaggio spaziando dalla Val Cavargna Pizzo di Gino
M.te Grona Bregagno Alpi alto lago (Valtellina e Val Chiavenna)
Legnone e Legnoncino - Grigna.

Poco più basso, guardando verso il centro lago di Como, notiamo il Sasso di San Martino
nostra prossima visita.
Proseguiamo, verso il centro lago, lungo la strada militare, e dopo
sei tornanti in discesa la lasciamo per continuare, in piano verso mattina (come direbbe
Fermo ).
Proseguendo in direzione di Bellagio troviamo una piccola grotta
probabilmente adibita a posto di guardia e continuando, a
sinistra della strada, tre camminamenti
(foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4 - foto 5)
che portano ad un osservatorio (che possiamo visionare grazie allopera di disboschimento di Fermo)
posizionato a strapiombo della parete rocciosa in direzione verso sera (ponente). Dette
opere presentano anche delle trincee e delle postazioni di
mitragliatrici.
Sempre in direzione Bellagio saliamo sulla sommità del Sasso di
San Martino, che è anche Parco, (metri 818 s.l.m.) ove troviamo un piccolo ricovero in
grotta che potrebbe anche essere stato un deposito munizioni.
Poco avanti, ove termina la strada, troviamo un vero ricovero truppa (foto 1 - foto 2) di circa
metri quadrati 40, dal quale si diparte un camminamento che porta ad una trincea ed a un
osservatorio
(foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4 - foto 5)
posto sopra uno strapiombo di metri 500 sopra una parete rocciosa.
Unocchiata a tutto il centro lago di Como,
sotto di noi, e ritorniamo al fuoristrada ed a casa, con un bel fardello di conoscenze,
per arricchire la nostra ricerca di opere della Linea Cadorna .
