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MONTE CROCIONE (mt. 1641)
E la passeggiata (unitamente a quella della Sighignola) forse meno impegnativa tra quelle affrontate. Il punto di partenza è San Fedele, in valle d Intelvi. Dalla piazza del paese si gira dietro la chiesa e, sempre a destra, si prende per Pigra raggiungibile tramite strada pianeggiante e asfaltata seppure un po stretta. Prima di entrare in paese, prendere a sinistra seguendo lindicazione Rifugio Boffalora. Volendo si può proseguire verso il paese e, prendendo una strada a destra che porta in un piazzale, entrare nella stazione della funivia che sale da Argegno ed ammirare il panorama del primo bacino del lago di Como. Proseguiamo per il Boffalora; la strada si immette nel bosco, che ci accompagnerà fino alla cima, e diventa sempre più stretta richiedendo attenzione pur essendo in buone condizioni. Finito il bosco un tratto rettilineo, in salita, che si conclude con una grande curva a sinistra dove si trova un ristorante detto "Alpe di Colonno", vi invita a fermarvi ed a prendere in mano macchina fotografica o cinepresa. A destra il lago di Como con le sue montagne : Legnoncino Legnone Grigna Resegone, tra le più famose. A sinistra la Valle dIntelvi il Generoso il Ceresio e, nelle belle giornate limpide, lo spettacolo del Monte Rosa e delle Alpi svizzere. Risaliamo in macchina e proseguiamo ed, improvvisamente, tra verdi pascoli scorgiamo il Boffalora mentre di fronte ci appare il complesso del Monte Calbiga e del Monte Crocione e possiamo anche intravedere sulla cresta il Rifugio Venini e Cornelio (mt. 1576). Di fianco ad una chiesetta due strade: quella più a sinistra sale da Ponna (ed è una ulteriore strada di collegamento al Venini e Cornelio) quella più a destra, e vicino alle chiesetta è la nostra. Si attraversa l'Alpe di Ossuccio con galline e pigri maiali sdraiati al sole. La strada, seppure recentemente asfaltata, ci induce ad una maggiore attenzione essendo priva di protezione. Manca anche il cartello Cigli indifesi. Giunti allAlpe di Lenno notiamo, a sinistra, una casa ed una bolla e, fermandoci, possiamo ammirare il panorama sul Lago di Lugano e Porlezzese. Notiamo pure una carrareccia proveniente dalla valle, è una ulteriore possibilità per giungere dove siamo noi salendo da Bene Lario, che però richiede una certa pratica di strade di montagna ed un fuoristrada; la Suzuki va bene. Proseguiamo, raggiungiamo il Rifugio Venini e Cornelio, continuiamo lungo la pianeggiante strada militare con panorama sul gruppo del Monte Rosa o sulla vetta del Crocione, e, dopo una curva a sinistra, notiamo a valle i resti di una postazione ed, a sinistra, un muraglione che serviva da trincea. Lasciamo la macchina. Allo spettacolare panorama di poco fa si aggiungono ora la Val Cavargna (con il Pizzo di Gino) la Val Menaggio (con il Monte Grona) la Val Chiavenna lalto ed il centro lago di Como con le loro imponenti e caratteristiche montagne. Procediamo a piedi ed ammiriamo le quattro postazioni blindate per mortai (foto 1 - foto 2 - foto -3), tuttora in fase di restauro. Prima di arrivare allultima postazione, in una curva a sinistra della strada militare, troviamo una strada con una sbarra. Superiamo la sbarra, arriviamo ad una baita (Alpet) del Comune di Mezzegra e proseguiamo a mezza costa, attraversiamo dei ruderi (Monti di Tremezzo), a ricordo di vecchio insediamento montano, e raggiungiamo la vetta del Monte Crocione. Io consiglio questa strada, che tra laltro faccio sempre, perché taglia il Monte di Tremezzo a metà costa mentre, generalmente il turista dopo lultima postazione sale alla vetta del Monte (mt. 1700) per ridiscendere e poi risalire al Crocione. Scendendo il ripido sentiero verso il lago, ma non è il caso, si raggiunge una sterrata militare e successivamente una galleria, lunga circa 150 metri che, permettendo di superare il costone roccioso, consente di raggiungere le postazioni a difesa sopra Menaggio (delle quali parleremo successivamente).
MONTE CALBIGA (mt. 1698)Ritorniamo alla macchina ed al Rifugio dietro al quale una strada porta
al Monte Calbiga e ci permette di vedere quattro postazioni, collegate tra loro da
gallerie e passaggi sotterranei attualmente o franati o pericolosi o chiusi. In una, mi sembra se ben ricordo lultima, con una lampada si può entrare per qualche metro facendo attenzione. A questo punto continuiamo la nostra passeggiata e saliamo, pochi minuti a piedi, sul Monte Calbiga dove si possono intravedere i resti di un osservatorio distrutto nel corso dellultima guerra. Dimenticavo di dire che recentemente, nella prossimità di queste postazioni e dentro un invaso per obice, è stato realizzato un osservatorio astronomico che, periodicamente e secondo un programma, consente in certe notti la visita. Ed ora scendiamo al Rifugio ed affrontiamo il problema del mezzogiorno.
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