Paullo - Crocetta
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MENAGGIO: PAULLO E CROCETTA

 

Il punto di partenza, per questa passeggiata, è in località Croce, sia che si provenga da Menaggio che da Porlezza.

Provenendo da Menaggio, giunti alla fine della salita al semaforo, si gira a sinistra e si segue l’indicazione per il Golf Club Menaggio; provenendo da Porlezza naturalmente si gira a destra.

La strada, asfaltata, è in ottime condizioni e dopo alcune curve si trova una indicazione, a sinistra, indicante “ Crocetta “ e, dopo essere entrati nel bosco e lasciata la strada asfaltata per una in terra battuta, si arriva in un grande pianoro dove si lascia la macchina.

Facendo un passo indietro dopo essere entrati nel bosco. prima di una curva a destra con strada che si impenna, si può lasciare la macchina sulla sinistra e scendere nel bosco. Troveremo delle trincee che, in altra occasione, visiteremo con Fermo.

Ritorniamo alla nostra macchina e superiamo la staccionata entrando in un pianoro, questa volta inerbato e con una cascina a destra, dove generalmente si svolge la festa degli alpini.

A sinistra una strada, ben visibile, porta alla Chiesetta degli alpini da dove si può ammirare il bellissimo panorama su Menaggio, la val Menaggio, il Monte Grona e la Val Cavargna.

Ritorniamo sui nostri passi e, sulla nostra sinistra, prendiamo un sentiero che, dopo pochi metri, ci porta sul bordo di una trincea e di conseguenza ad una postazione per mitragliatrice che serviva a tenere sotto controllo la sottostante strada Regina e, qualcuno mi ha detto, la sponda orientale del lago di Como in caso di invasione dallo Spluga o dalla Valtellina.

Il panorama, sia sull’Alto Lago
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che sul centrolago
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è bellissimo ed un cartello segnaletico ci ricorda dove siamo.

Attualmente i camminamenti (foto 1 - foto 2) alla Crocetta sono in fase di pulizia e ristrutturazione.

Una stalletta, sulla sinistra, all’inizio di un pianoro attira la nostra attenzione e, poco avanti sulla destra ove inizia il bosco, troviamo un ricovero truppa in grotta lungo una ventina di metri, largo mt. 250, con una sola entrata.
(foto 1 - foto 2 - foto 3)

Ritornati alla stalletta percorriamo il pianoro, in direzione Griante, e all’inizio del bosco troviamo una lunga trincea in calcestruzzo con il fronte rivolto a difesa della Val Stera e della sottostante strada statale che da Menaggio porta a Como sulla riva occidentale del lago di Como.
(foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4)

Alla sua sinistra, staccata di circa 10 metri, si trova un’altra trincea
(foto 1 - foto 2 - foto 3)
comprendente una postazione blindata di mitragliatrice
(foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4)
e che termina in un osservatorio.
(foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4)

Fermo sale sulla soletta di copertura dell’osservatorio e si fa fotografare “perché proprio lì il 24 giugno 2006 successe un fatto drammatico.

Mentre visitavamo quest’opera in compagnia del Generale, in pensione, Massimo Ascoli di Bologna del 5° Alpini. Battaglione Morbegno e Tirano, perse la vita il mio Amico Trivelli Enrico morso da una vipera.
A nulla valsero i miei soccorsi: gli ho legato un fazzoletto alla gamba, succhiato il veleno, fatto la respirazione artificiale bocca a bocca ed il massaggio cardiaco ma, quando giunsero i soccorsi con l’eliambulanza, non c’era più nulla da fare.

In altra occasione ritorno in questa zona ma, anziché prendere la deviazione a sinistra per la “ Crocetta “, proseguiamo in direzione del Golf Menaggio e, giunti di fronte al cancello d’ingresso, prendiamo a sinistra lungo una stretta e ripida strada, comunque asfaltata, fino a Paullo ove un accogliente, e con meravigliosa vista panoramica, ristorante ci fa rimpiangere il fatto che il problema del mezzogiorno ancora non si presenta.

Doverosamente cedo la parola all’amico Fermo, insostituibile compagno:

Il 30 agosto 2005 porto il sig. Chiari Orlando ad un sopraluogo delle opere militari, guerra ‘15/’18, sopra la Crocetta di Menaggio.

Iniziamo da un ricovero truppa (foto 1 - foto 2 - foto 3) poco dietro il ristorante “La Baita“ di Paullo, ricovero in grotta con due entrate.”

Da Paullo, situato sotto le pendici del Monte Crocione, vi è una strada militare che superando lo strato roccioso grazie ad una galleria di circa 150 metri porta alla vetta e, di conseguenza, alle postazioni militari dei Monti Crocione e Galbiga oltre che al Rifugio Venini e Cornelio.

Riprendiamo il fuoristrada che lasciamo poco più in basso in una piazzola, a sinistra, di fronte ad una casa, a destra, e prendiamo un sentiero che la costeggia e più in basso rileviamo un osservatorio ed il grande ricovero in grotta sotto la collina sulla cui sommità un tedesco ha costruito la sua villa.

Va detto che questo tedesco non ha deturpato le opere anzi, uscendo dal lato opposto del ricovero, ho dovuto constatare che ha ristrutturato il camminamento ed ha ripulito la scaletta scavata nella roccia che scende verso il valletto.

Seguendolo poco sotto in prossimità di una stalletta saliamo verso destra e seguiamo un camminamento dal quale se ne dipartono altri che terminano ai bordi di una parete scoscesa con due o tre punti di osservazione, con postazioni di fucilieri e con trincee di difesa. (foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4 - foto 5)

Anche qualche ricovero truppa (foto 1 - foto 2) lungo i camminamenti finchè arriviamo ad una grande piazzola, ben delimitata da bassi muretti in calcestruzzo, dove secondo me venivano piazzati dei piccoli mortai.

La linea non è servita da strada carrozzabile e questo avvalora la mia ipotesi poiché i mortai venivano trasportati con i muli.

Terminiamo la visita a questa seconda linea della “ Crocetta “ visitando lì vicino un grande stanzone, scavato nella roccia, di circa mt. 4 per mt.20, la cui scala di accesso in cemento armato scendeva sotto terra per circa cinque metri.”

Ritorniamo al fuoristrada e scendiamo verso Croce, prendiamo la strada a destra per la “ Crocetta “ e sostiamo (come già indicato, prima della curva a destra) scendendo nel bosco.

Poco sotto rileviamo l’unica latrina di trincea, che mi sia capitato di trovare, il cui buco di scarico termina nel sottostante valletto, il valletto faceva le veci della nostra cassetta del vater.

Qui le opere, al contrario della seconda linea che per la maggior parte erano in sasso a vista, sono in calcestruzzo.

Le trincee ogni tanto presentano sul fronte una rientranza rotonda verso la spalla con una nicchia che non so a cosa possa essere servita (forse a deposito munizioni e bombe a mano) ma lasciando sempre il passaggio di collegamento.

Dette rientranze, che ho visto anche in una trincea sul Monte Calbiga, in località Pian de la Poma e su foto delle trincee del Carso (lì si trovavano solo in trincee lunghe e in linea retta) forse venivano realizzate per dividere la trincea in settori affinché nel caso di scoppi dentro la stessa di bombe o granate, i morti ed i feriti erano circoscritti solo nel settore ove avveniva lo scoppio.

Ammiriamo altre testimonianze storiche (foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4) e poi riprendiamo il fuoristrada e scendiamo verso Croce salendo sulla collinetta del Carlasc dove troviamo quello che una volta i nostri vecchi chiamavano “ segnal “ e fa parte della Linea Cadorna.

Altri erano posizionati a Bene Lario, in località La Torre, al Golf Menaggio sopra Croce, e su una cima del Pilon sopra Paullo.

Il basamento di circa mt. uno per uno è in cemento armato, sopra di esso verticalmente un palo di ferro alto circa tre metri sostiene ad incrocio due lamiere rotonde del diametro di circa mt. 0,50.

Su un libro avevo letto che erano dei “ fasoscopi “ (foto 1 - foto 2) ma essendo io stato un artigliere ho dei dubbi poiché,ai miei tempi di militare erano lo spigolo di un campanile, o di una casa, o altro, su cui collimavamo con il cannocchiale dell’obice dopo aver ricevuto i dati di alzo e di sito dagli specialisti di tiro.

Orlando fotografa e riprende anche questo ipotetico “ fasoscopio “, dopodichè andiamo al bar di Grandola e Uniti e ci beviamo non uno ma due bianchini , ben meritati, a suggello di queste nostre escursioni brillantemente conclusesi .

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Ferruccio C. Ferrazza
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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016