Bene Lario
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BENE LARIO

 

Bene Lario, ridente paesino ai piedi del Monte Calbiga, dominante la direttrice che da Menaggio, per la precisione da Croce, conduce a Porlezza riveste una notevole posizione strategica.
(foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4 - foto 5 - foto 6 - foto 7)

La ricerca di testimonianze della guerra ‘15/’18 attualmente è facilitata dalla costruzione, in tempi recenti, di una strada abbastanza agevole, però sempre meglio affrontarla con un fuoristrada, che porta all’Alpe di Sopra ora Rifugio Bivacco "Alp de Volt", restaurato recentemente a cura di un gruppo di volontari di Bene Lario.

Dal Rifugio possiamo ammirare bellissimi panorami sull’Alto Lago di Como, sulla Valcavargna e sul laghetto del Piano, e su una vecchia ristrutturata nevera.

Vale la pena anche di dare un’occhiata all’interno molto accogliente e con le pareti ricoperte di vecchi attrezzi, anticamente usati dai contadini per lavori quotidiani, una Madonnina ed un simbolo di cui si ignora la provenienza. A proposito di simboli è anche interessante notare un sasso con antica incisione sul lato esterno del muro del Rifugio lato Lago di Como.

Anche in questa passeggiata mi è compagno indispensabile, e validissima guida, l’amico Buzzi Fermo in “arte“ Firmino al quale lascio la descrizione di quanto visto :

Il 17 agosto 2005, ore 7 davanti alla Chiesa di Bene Lario, in una bella giornata di sole mi incontro con il Dott. Chiari e con Alessandro Sangalli, figlio del mio medico curante Dott. Edoardo Sangalli.

Orlando è dotato di macchina fotografica digitale, di cinepresa e di una attrezzatura per illuminare le gallerie.

Saliamo sul fuoristrada e cominciamo a risalire le pendici del Monte Calbiga incontrando una prima galleria (foto 1 - foto 2) in fregio alla strada e dopo aver fatto una breve colazione al nostro Rifugio Bivacco scendiamo mediante una botola ed una scala in ferro a visitare l’osservatorio poco sotto, che possiamo ammirare successivamente anche dall’esterno.

Dal Rifugio prendendo un sentiero a destra verso ponente proseguiamo rilevando le opere di Sta in Pee e del Truch, consistenti in gallerie e trincee , tralasciando la galleria del Guret perché troppo distante.

Foto delle postazioni:
galleria(1) - galleria(2) - galleria(3) - galleria(4)
trincea(1) - trincea(2) - trincea(3) - trincea(4) - trincea(5) - trincea(6)

Ritornati al Rifugio regalo a Orlando un pezzo di ferro di sostegno reticolati delle trincee e un punteruolo, mentre lui mi regala tre libri di cui è autore dai titoli : “ Val Cavargna – dove il sogno diventa realtà “ – “ Il mondo come una favola “ (libro fotografico dei suoi numerosi viaggi nel mondo) – “ Cina “.

Proseguendo con il fuoristrada visitiamo la galleria con tre entrate che incontriamo poco sopra, in fregio alla strada, dopodichè passando dalla Corte Vecchia e dall’Alpe di Lenno raggiungiamo il Rifugio Venini e Cornelio ove mi viene offerto il pranzo da Orlando.

A tavola intratteniamo un discorso sulla Linea Maginot e sulla Linea Cadorna con un certo Peduzzi di Schignano, il cui padre era emigrato in Francia, e sui suoi avi di Schignano che a quei tempi erano “ sfrusadoo “ (contrabbandieri). È francese di seconda generazione e con la sua compagnia c’è anche una sua parente che ha sposato uno degli Stati Uniti d’America.

Scendiamo dalla Val d’Intelvi visitando anche le due batterie di obici all’Alpe di Ponna e prima di arrivare a casa ci mettiamo d’accordo per un’altra escursione nella settimana entrante al Sasso Bianco (vedi Alpe di Ponna e Alpe di Claino) ed alle opere militari della zona, dell’Alpe di Claino e di quelle sulla strada militare che da detta Alpe porta a Ponna.

Riassumendo questa escursione ci ha portato a rilevare cinque gallerie, di cui due con ricovero in grotta, un bel osservatorio unico su queste montagne, camminamenti, trincee, tra le quali la più bella a forma di mezzaluna in località Truch ben conservata con marciapiede di alzata e buchi sul muro frontale adibiti a tasche porta munizioni.

Transitando con il fuoristrada sulla strada militare Rifugio Bivacco Alp de Volt – Alpe di Lenno, poiché era tardi abbiamo tralasciato di visitare la bella trincea in località Pian de la Poma e neppure la incompiuta galleria del Guret.

 

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Ferruccio C. Ferrazza
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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016