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LA PARETE DI SINISTRANella parete di sinistra abbiamo modo di constatare facilmente come le
strutture applicate nellammodernamento rinascimentale abbiano letteralmente
tranciato i quadri pittorici delloriginario impianto medievale, rendendone
impossibile la lettura; per un verso le lesene verticali e per
laltro le discese appuntite dei sostegni di volta hanno fatto
scempio delle memorie del passato più lontano. Sono superstiti i frammenti dimmagine che
testimoniano di uno sfarzo demolito, occluso, cancellato, definitivamente perso, ma sui
quali ancora vive il segno
dellartista, dove io non rilevo altro di leggibile se non un de
tirano, e del suo tempo,
simboli che ci riportano indietro nei secoli: siamo nel 1472. Continuando il percorso sulla parete, questa termina oltre la porticina laterale dingresso con la parte inferiore di un affresco che raffigura la crocifissione del Cristo, la cui immagine però è praticamente inesistente. Pur in un disegno piuttosto ingenuo, dove le proporzioni dei singoli componenti del corpo umano non sono rispettose della realtà, per contrasto il panneggio degli abiti mostra un risultato assolutamente pregevole, in particolare per Giovanni che sembra realmente vestito di raso vermiglio. La rappresentazione scenica è classica; alla sinistra la Madonna implora e piange ed alla destra Giovanni è affranto dal dolore. Ma osserviamo nel dettaglio il volto della Madre; notiamo come le lacrime siano poste in evidenza con un colore scuro. Viene da pensare che lartista abbia voluto mostrare quello che avviene tuttora nella realtà, e cioè come le lacrime sciolgano i pigmenti con i quali le donne sono solite delineare il contorno degli occhi; una pratica millenaria testimoniata con ampia evidenza soprattutto dalle pitture e dai reperti lasciati dagli antichi egizi, e quindi sicuramente in voga anche nel nord africa palestinese ai tempi evangelici. E poi, osserviamo i piedi di Gesù; sono innaturalmente incrociati verso linterno, ma non appoggiano su alcuna mensola, alla cui presenza invece farebbe pensare la postura e la piega del ginocchio, né tantomeno vi sono i segni del chiodo e della relativa perforazione. Forse che gli angeli, che si intravedono nella parte superiore del dipinto, stanno già sollevando il corpo per poi deporlo ai piedi della croce? Chi può dirlo. Una curiosità che ci rimarrà per sempre, la cui soluzione è scomparsa nel vuoto nulla creato dal rinnovato grigiore di un intonaco, suo malgrado, irriverente.
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