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PRECAUZIONI E SUGGERIMENTI

Ho voluto dedicare questa pagina specificamente a coloro che pensano di ripetere le escursioni che abbiamo descritto.

Iniziamo subito col dire che, comunque sia, stiamo trattando di escursioni di montagna, anche se i percorsi si trovano nelle immediate vicinanze di zone residenziali e densamente abitate. E' indispensabile quindi adottare le normali precauzioni, ben note a chi ha dimestichezza con questo tipo di passeggiate, ma ignorate, più o meno coscientemente, da molti.

Nel nostro caso specifico è inoltre necessario aggiungere alcuni appunti relativi a coloro che usano mezzi fuoristrada a quattro ruote, così come abbiamo fatto noi. Ho usato il verbo "aggiungere" perchè restano comunque validi i consigli per l'escursionista di montagna per percorrere in sicurezza quei tratti che non è possibile fare altrimenti se non a piedi.

Infine, anche la visita delle installazioni artificiali e delle fortificazioni necessita di precauzioni aggiuntive.

Ho cercato di riassumere i punti più significativi.

 

PRIMA DEL VIAGGIO

Non partite senza valutare lo stato dei percorsi

Un buona pianificazione a tavolino può evitare spiacevoli situazioni.

E' bene dotarsi di carte dettagliate che mostrino con chiarezza e precisione i riferimenti d'orientamento.

Se utilizzate un GPS, caricate tutti quei punti del percorso che presentano ambiguità, per esempio i bivii o gli incroci, oltre a qualche punto fermo, quali possono essere le costruzioni riconoscibili (cappelle, piloni, ecc.).

Informatevi da chi conosce

E' sufficiente una telefonata al Comune sul cui territorio si snoda il percorso per evitare situazioni di pericolo o comunque inaspettate.

Per chi usa il fuoristrada

Informatevi  in anticipo presso l'Ente Locale di riferimento se la strada sia fisicamente percorribile con il vostro mezzo e quali siano i vincoli che impongono la richiesta di una autorizzazione al transito.

Non date per scontato che il rilascio dell'autorizzazione sia certificazione del fatto che voi siate in grado di transitare sul percorso.
Un esempio per tutti: non sempre le strade militari finiscono con la possibilità di girare il mezzo. Pensate cosa significa percorrere anche solo 100 metri in retromarcia su una strada larga poco più della vettura.

Informatevi sempre sulla possibilità di incrocio con altri mezzi e di girare la vettura.

Considerate che generalmente le strade militari sono state costruite per il transito di carriaggi tra protezioni a trincea. E' frequente incontrare questi passaggi che sono normalmente larghi circa m. 1,70. In questa situazione un fuoristrada di tipo moderno (SUV) non passa. Informatevi quindi anche sul tipo di veicolo che l'Ente Locale usa per le ispezioni sul tracciato, e valutatene le dimensioni in rapporto a quello di cui siete dotati.

 

PER IL VIAGGIO

Tratti a piedi

In tutte le escursioni è indispensabile avere uno zaino con un minimo di quanto necessario, e cioè : borraccia, binocolo, macchina fotografica, coltellino multiuso, bussola o altimetro o GPS, accendino, un pezzo di cioccolata, qualche succo di frutta, biscotti o altro. E' buona norma che la borraccia sia riempita d'acqua prelevata a casa oppure in un esercizio pubblico, perché bisogna sempre diffidare delle acque dei torrenti e delle fontane, pur se sembrano limpidissime. Talvolta le stesse sorgenti sgorgano appena sotto un alpeggio, dove i bovini pascolano e producono in abbondanza.

Per quanto riguarda l'abbigliamento meglio evitare i calzoncini corti: rovi e serpi sono in agguato. E' indispensabile un berretto per proteggere la testa dal sole e un giubbino impermeabile per le piogge improvvise: il classico abbigliamento sfogliabile "a cipolla". Indispensabili scarponcini o scarpe da "trekking" a suola rigida e con protezione anteriore, per evitare di tormentarsi i piedi sugli sterrati e sui lastricati, frequenti nelle strade militari: basta il classico "colpo sull'alluce" di un sasso mal visto per rovinare la passeggiata. Inoltre portate calzettoni alti di lana grossa se pensate di dover attraversare zone erbose esposte al sole: qui si annidano le serpi.

Portate con voi un bastone, anche semplicemente ricavato da un ramo robusto di legno, che aiuta non solo a camminare ed a scostare i rovi, ma anche a segnalare la propria presenza ad eventuali animali; battendolo frequentemente a terra si evita di incontrare qualche serpente che, non accortosi del vostro arrivo e preso alla sprovvista, tenterebbe subito la difesa con l'unica arma che possiede: il morso. Per questo scopo anche il cavalletto della macchina fotografica o della telecamera può essere un buon sostituto del bastone.

Lungo il percorso non uscite mai dal sentiero: ci si può perdere ed in caso di nebbia sarà difficile ritrovare il sentiero principale.

Portate con voi i vostri rifiuti, anche i mozziconi di sigarette; è veramente una visione avvilente quella di trovarsi in luoghi magnifici ridotti a discariche dagli escursionisti, come nell'esempio che potete vedere qui.

Tratti con fuoristrada

Non entrate mai in un percorso dove sia indicato il divieto di circolazione; non sempre si tratta di un semplice divieto amministrativo, ma più spesso riguarda un divieto correlato allo stato della strada, che potrebbe essere parzialmente crollata oppure bloccata da frane.

Le strade militari sono quasi sempre lastricate, cosa che sottopone le strutture elastiche di sospensione (ammortizzatori, molle, balestre, etc.) a sollecitazioni superiori a quelle di un semplice sterrato. Per questo motivo è opportuno procedere alla velocità minima possibile non solo per evitare danni al proprio mezzo non riparabili "in loco", ma anche per evitare danni all'ambiente dovuti ad eccessiva velocità (schizzo di sassi, formazione di "binari", ecc.). L'escursione con il fuoritrada deve considerare il mezzo come un supporto al trasporto sicuro, e non deve essere esso stesso l'oggetto del divertimento.

E' da considerare che le strade militari non sono state costruite per essere percorse da veicoli con pneumatici vuoti, come i nostri, e quindi non era considerato un problema se la lastricatura veniva effettuata con i sassi di risulta di una escavazione con mine e picconi. Bisogna quindi procedere con molta e continua attenzione, perchè è facile squarciare i copertoni sulle pietre taglienti che sporgono dal lastricato.

Un'ulteriore attenzione deve essere posta alla tecnica di trasmissione a 4 ruote motrici di cui è dotato il vostro veicolo. Il lastricato delle strade militari, seppur sconnesso, ha comunque perfetta aderenza sugli pneumatici; per questo motivo nell'affrontare uno stretto tornante in trazione integrale si deve tenere in considerazione la presenza o meno del differenziale centrale; nessun problema di traiettoria nel caso il vostro veicolo ne sia provvisto, viceversa in assenza di differenziale centrale (per esempio, con i piccoli Suzuki) è necessario percorrere una traiettoria che porti almeno due ruote sulla parte esterna al lastricato e sterrata dove minore è l'aderenza, così da consentire un parziale slittamento; in caso contrario si rischia di danneggiare gli ingranaggi dei differenziali anteriore e posteriore.

Ricordiamoci sempre di percorrere solamente le strade previste per il transito: nessuna giustificazione per coloro che attraversano direttamente prati o pascoli, o che vi parcheggiano; per fermarci, attendiamo di trovare un luogo sufficientemente largo da consentire il transito eventuale di altri veicoli; sulle strade militari vi sono zone di svincolo, normalmente in corrispondenza dei tornanti.

Se non siamo sicuri che il percorso sia agibile, scendiamo ed ispezioniamone a piedi quanto possibile. Comunque, come diceva mio padre:
"Nel dubbio, astienti"

Se abbiamo ottenuto l'autorizzazione al transito del nostro mezzo, quando incontriamo una persona a piedi con bambini oppure anziani, chiediamo sempre loro se necessitano di un passaggio; frequentemente si incontrano escursionisti alle prime armi che non hanno preso in considerazione la fatica del rientro; quando senti fatica e ti arresti, già è troppo tardi.

Ricordiamoci, infine, che incrociando un altro veicolo è chi sale che ha diritto di precedenza.

Visita delle installazioni

Non avventurarsi mai da soli all'interno di postazioni in caverna; i pericoli sono di vario genere. Inoltre non camminate affiancati: per non incorrere entrambi nello stesso problema è meglio mantenere tra di voi una certa distanza "di sicurezza".

Abbandonati dagli umani, queste strutture ospitano animali talvolta molto offensivi: non auguro a nessuno di incontrare, girato l'angolo di una stanza blindata, una famigliola di cinghiali e cinghialetti. Portartevi più di una torcia di ottima affidabilità a persona, fate rumore e procedete lentamente e con cautela.
Nel periodo tra primavera ed autunno, ponete particolare orecchio ad eventuali ronzii; vespe, bombi e calabroni amano accogliere i visitatori con grandi feste, dove però si divertono solo loro.
Non camminate in condizioni di scarsa visibilità, tentomeno al buio; potreste trovare un tombino aperto, frequentemente usato per accedere a rifugi o magazzini sotterranei, oppure anche solo al piano inferiore, come nel caso di postazioni di artiglieria sul fronte di roccia.

In caverne ampie la temperatura è in media da 10 a 15°C inferiore rispetto all'esterno. Prima di entrate provvedete a coprirvi adeguatamente, perchè la differenza di temperatura così rapida può produrre notevoli danni alla salute. Tenete inoltre in considerazione che la bassa temperatura facilita la formazione di condensa sulle zone piane, con conseguente formazione di microvegetazione che rende molto scivolosa la superficie, anche se non appare evidente.

E opportuno informare qualcuno circa la nostra destinazione e non fare affidamento sul telefonino; non sempre le zone visitate forniscono un segnale utile.

Inutile dire che è quantomeno un comportamento civile quello che ci impedisce di asportare quel che resta, per non parlare dell'evitare di apporre la nostra firma graffita ovunque sia a portata di mano.

In pratica, il principio ispiratore comunque deve sempre essere quello di non lasciare tracce del nostro passaggio.

Ferruccio C. Ferrazza

Salvo errori od omissioni

 

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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016