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RUDIMENTI DI CARTOGRAFIA(ovvero come perdersi con l'uso di mappe e GPS)
PREMESSA FILOSOFICADiceva Voltaire che "è ben difficile, in geografia come in morale, conoscere il mondo senza uscire di casa propria"; ed io aggiungerei che se piove è meglio uscire con l'ombrello; come dire: muoversi, ma preparati. La cartografia è proprio quella disciplina che consente ad ognuno di noi di prepararsi, per un viaggio, per un'esplorazione, per raggiungere un luogo, cioè per arrivare là dove pensiamo di voler andare. In questo mondo tecnologico, dove quando si parla di costellazione già qualcuno intende un sistema organizzato di satelliti artificiali, piuttosto che una sfolgorante punteggiatura celeste e notturna, molti sono ormai coloro che affidano il proprio cammino ai sistemi di navigazione GPS (Global Positioning System), uno fra i più accurati sistemi di rilevamento della posizione sulla sfera terrestre, ma per questo forse un po' meno efficiente per mostrarci il percorso più agevole. Ed allora, prendiamo l'ombrello perché piove, poi ci gustiamo la passeggiata fuori casa.
ATTREZZIAMOCIAbbiamo assieme visto più volte che le cose interessanti non sono quelle di cui tutti parlano. La nostra ricerca di tesori d'arte nascosti non ci porta nel Duomo di Milano, nella Galleria degli Uffizi a Firenze, in San Pietro al Vaticano oppure nella Cattedrale di Cefalù, giusto per elencare qualche esempio di luoghi ben documentati e conosciuti, ci porta invece alla chiesetta montana di San Bernardo a Monte Carasso, a Santa Marta in Sondalo, oppure a Santa Maria del Soccorso nella campagne di Uboldo; luoghi non difficili da raggiungere, ma difficili da identificare nella loro collocazione geografica. Ben diverso è ricercare qualcosa che si trova "all'angolo fra via Greppi e corso Cavour" piuttosto che "fuori dal centro abitato, lungo la via che ". Ecco quindi la necessità di prepararsi con cura prima di incamminarsi per l'esplorazione. Almeno una mappa topografica, meglio aggiungere una bussola, ottimo un bel GPS portatile. Quello che noi abbiamo preparato per voi serve proprio per caricare efficacemente questo strumento dei suoi compiti.
METODOAnzitutto è opportuno premettere alcuni punti fondamentali per meglio comprendere come possiamo agire: 1. Per ognuno di questi punti la cartografia propone una soluzione: 1. Da questo nasce una mappa utile a rappresentare i luoghi attraverso un sistema convenzionale di simboli. Ma non è tutto. Nel momento nel quale volessimo trasferire il nostro rilevamento in un sistema GPS, è indispensabile fornire alcune informazioni senza le quali non si potrebbe in alcun modo avvalersi dello strumento: A. Ogni mappa riporta (se non lo fa, allora non servirebbe al nostro scopo) gli elementi A e B e quindi consente di estrarre C.
PREPARIAMOCIDiamo per scontato che siano conosciute le convenzioni di rappresentazione delle mappe che abbiamo a disposizione. Abbiamo un testo che parla di un luogo, abbiamo una mappa più o meno ampia dei dintorni, abbiamo un GPS portatile (io ho un Garmin eTrex Vista non cartografico), e forse abbiamo anche un personal computer con qualche programma di georeferenziazione, uno fra i tanti gratuiti che si trovano in rete (io uso TrackMaker®). La parte più difficile del lavoro di preparazione consiste nell'identificare con esattezza il luogo cui dirigersi per l'esplorazione. Non dimentichiamo che qui stiamo trattando di arte sacra medievale, la più interessante e meno conosciuta, e quindi stiamo parlando di piccoli edifici normalmente luoghi di culto, la cui costruzione si aggira tra il 1000 ed il 1500, secolo più, secolo meno. Non solo, ma frequentemente si tratta di oratori campestri o montani, e quindi edificati nel "vuoto edilizio". Talvolta è quindi necessaria una ricerca che operi su diversi sistemi di informazione, cercando di incrociare i risultati come se si trattasse di un'analisi dei RIS basata su pochi indizi, e nemmeno tanto sicuri. Ed ecco gli strumenti cardine della ricerca: 1. Malgrado tutti i supporti di cui stiamo parlando siano di elevato livello informativo, tuttavia non sempre è facile l'identificazione certa del luogo, talvolta anche a causa degli errori di assegnazione toponomastica che si riscontrano sulle mappe. Rilevato il punto e le sue coordinate, non resta che introdurlo nel nostro GPS (di nuovo: attenzione al datum ed al sistema di coordinate) e partire in quella direzione. Questo il lavoro che noi abbiamo fatto per preparare i documenti che troverete in questa rivista; in molti casi abbiamo verificato sul campo la presenza reale della destinazione. Abbiamo però volutamente lasciato il solo elenco per la zona del Canavese, considerandolo una sorta di esercizio per il lettore che volesse cimentarsi nella ricerca.
FORMATO DEI FILESI files sono riportati in formato testo (.txt) e quindi leggibili da tutti i personal computers con uno qualsiasi dei programmi a disposizione, per esempio l'arcinoto NotePad o BloccoNote. Tuttavia questi files sono stati generati dal citato programma di georeferenziazione TrackMaker®, e con questo programma è possibile ricaricare direttamente il file ed avere l'immediata visione della dislocazione relativa dei punti di riferimento; la sovrapposizione ad una mappa georeferenziata ne evidenzierebbe la posizione geografica. Le informazioni di interesse che si trovano nel file sono distribuite su diverse righe; nella prima riga la versione del programma TrackMaker® ed all'inizio della seconda riga il datum (per esempio Rome 1940), poi seguono le righe di dettaglio di ogni punto di interesse. Le righe di dettaglio si differenziano in relazione al datum ed al sistema di coordinate, ed ogni dato specifico è separato da una virgola. Per il datum Rome 40 (utile per l'identificazione del luogo sulle mappe CTR della Regione Lombardia) questi i dati: 1. Per il datum WGS 1984 (utile per l'identificazione su Google Earth o altri sistemi georeferenziati o per l'inserimento diretto in GPS) questi i dati: 1. Avendo l'accortezza di impostare correttamente datum e sistema di coordinate sul proprio GPS, i dati possono essere caricati anche manualmente, mentre con l'uso di TrackMaker® (o altro similare) sarà possibile il caricamento tramite collegamento tra personal computer e GPS.
CONCLUSIONIAnzitutto è nostra speranza che questo lavoro sia di utilità per tutti coloro che amano scoprire posti poco conosciuti. Sfortunatamente noi abbiamo potuto affrontare solamente quei luoghi che rientrassero nella nostra zona d'azione, residenziale o temporanea. Ecco quindi che la nostra seconda speranza è che gli esploratori possano descrivere luoghi interessanti ai nostri lettori, non solamente scegliendoli tra quelli qui proposti, ma anche tra quelli che si trovano in zone che noi non siamo in grado di raggiungere (o che non abbiamo ancora raggiunto) applicando il metodo che abbiamo illustrato. Buon lavoro. |
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