IL PODESTA CASANOVA Una gran bonaria persona fu il
podestà Fioravante Casanova. Affabile con tutti, anche se a quei tempi avesse un po
le mani legate, dovendo osservare le regole del regime. Appena gli era possibile, cercava
di consegnare di nascosto qualche tessera annonaria a qualche famiglia numerosa e chiudeva
un occhio su qualche richiamato renitente alla leva.
Purtroppo, anche contro la sua volontà doveva sottomettersi a quanto, a quei tempi, il
governo pretendeva.
LA SIGNORA IDA SANTANDREA E LA SIGNORA MARIANGELA BOMBELLI
Sono perfettamente certo che se non fosse stato per la signora Ida, che tante volte
sbrigava le pratiche, basandosi esclusivamente sulla conoscenza della popolazione, il
funzionamento del Comune sarebbe stato meno efficiente.
Tenendo pur conto che il paese non aveva le attuali dimensioni, però
Se si fosse dovuto trovare una persona che potesse splendidamente far concorrenza alla
signora Ida, non si sarebbe potuto trovare di meglio che Mariangela; un vero archivio
vivente. Diligente, paziente, educata, affabile con tutti. Ha sempre espletato il suo
lavoro coscienziosamente e con zelo. E veramente una impiegata da medaglia
doro o da Cavaliere della Repubblica.
IL RAGIONIERE LUIGI VAIANI
Ad osservarlo al suo tavolo da lavoro, faceva riandare con la mente al piccolo scrivano
dun tempo. La sua scrivania era sempre ingombra di fatture e pratiche varie. Non
diceva mai di no ad alcuno e pur di terminare quella pratica che avesse promesso di
ultimare, faceva ore straordinarie, seppur non gli veniva corrisposto il pagamento
relativo. Ecco la ragione per cui il Comune funzionava a meraviglia; cerano persone
innamorate del proprio lavoro.
DON LUIGI CREMONA
E da ultimo (non certo per mancanza di rispetto o perché meno importante degli altri,
anzi il contrario), ma solo perché mi legava una lunga e vera amicizia.
Don Luigi celebrò la sua prima Messa il 28 Giugno 1953, con grande partecipazione di
tutta la popolazione. In quella circostanza io gli dedicai una poesia (si fa per dire)
così alla buona, che qui trascrivo.
Prima
Santa Messa
O qual più immenso
amore
Tu ancor puoi agognare,
O quanto Don Luigi
Oggi che
sullaltare
Tu alfin Cristo
sacrasti
Ed ei consacrò Te
Ei,
che ti fu scudo e brando,
Da
quando ancor piccino
Portotti
in quel di Fara
Ove
lamor divino
Al
sol dolor frammisto
Duna
salute avversa
Spesso il tuo cuor
crucciavasi,
Ei suo pastor ti fece,
A te confidò
legida,
Perché tu pure invece,
Dal mal ancor gli
uomini
Sapessi tu affrancar!
Salve
o caro Don Luigi
O
novello sacerdote
Ti
guidi, tauguriamo
Linconfondibil
dote
Dambasciator
di Dio:
Amor,
zelo, preghiera!
Odi, Luigi il gemito
Di giovani imploranti,
Di vecchi, spose e
madri,
Di mille e mille
erranti
Che dal tuo cuor
dapostolo
Invocano mercè?
Sii
tu il lor primo amico,
A
lor dì comè bello
Quando
per Dio luomo
E
alluomo fratello,
Ché
se odio uccide il Mondo
Di
pace è fecondo Amor!
Deh! Imploraci o Don
Luigi
Grazie e doni copiosi
Su noi venegonesi,
Che ti seguimmo ansiosi
Con preci e ammirazione
Fino a sto sacro dì
Noi
pure tauguriamo
O
claro Don Luigi,
Con
commozion festosa
Mille
santi servigi,
Ed
ancor fra noi averti
Per
la tua messa dor
Quando ci capitava di incontrarci a raccontarci un po i nostri crucci e pensieri,
ogni tanto mi ripeteva: Guarda che di tanto in tanto leggo ancora la tua poesia. Nel
2003 ha celebrato, con tanta folla che lo acclamava, il suo 50° di sacerdozio nella sua
parrocchia di Castel Seprio; subito dopo però ha voluto celebrare la ricorrenza anche nel
suo Vengono al quale è sempre stato attaccatissimo.
Purtroppo il 17 Marzo 2007 è deceduto. Tutti lanno elogiato nei modi più ampi e
ricordato i suoi servigi, nonostante la sua cagionevole salute. Io invece amo ricordarlo
con le sue stesse parole, espressemi in alcune sue ultime lettere.
Fortunato carissimo, molto gradito il tuo scritto. Sono convinto del tuo
ricordo perché è nato nella sincera umiltà della nostra fanciullezza e gioventù
povera. Il tempo di guerra, Fara Novarese, Don Celeste, pochi soldi, la nostra famiglia
onesta ma priva di qualsiasi benessere. Allora si credeva, almeno siamo cresciuti così a
Vengono, in realtà come la rettitudine, la verità, la coscienza sostenuti dalla fede.
E poi con Don Brambilla bisognava camminare sul retto sentiero!
Così ricordo volentieri le persone e il tempo pur burrascoso che ci hanno temprato per
affrontare la vita che non è sempre rosea.
Qui sono solo, però ci vogliamo bene in Decantato e ci aiutiamo.
Certo non pare, ma sono alla soglia del 50° di messa! Non sembra vero, ma è così!
La salute è abbastanza buona. Dopo i vari interventi chirurgici mi sconsigliano
assolutamente di ripetere la protesi allanca. Per cui devo usare la stampella. Però
uso la macchina e mi posso spostare come voglio.
Fortunato, ti ho annoiato, ma lintenzione era di ricambiare un cordiale augurio per
il Natale e lanno nuovo a te e ai tuoi familiari. Ciao.
Don Luigi
Castel Seprio, 12 dicembre 2002
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Castel
Seprio, Natale 2006
Grazie, Fortunato, del tuo costante ricordo che ci fa vivere insieme momenti di tempi
lontani ma vissuti con rettitudine e amore alla nostra parrocchia.
Adesso è giunto lì Don Maurizio di cui sono molto amico, perché era a Cairate,
confinante con Castel Seprio. E un prete cresciuto alla scuola di Don Eraldo
Colombini!
Auguri e per il Natale e lanno che arriva 2007 e per la salute. Ciao.
Don
Luigi