Dintorni di Stalino 5/1/42 XX°

 

Carissimi,

         vi mando questa lettera a mezzo di Porta
che viene in Italia, come già vi scrissi, per la
morte del padre.

         Ora siamo accantonati in un quartiere di
villette ed è probabile che qui trascorriamo tutto
l’inverno; il fronte è a più di cento chilometri.

         Ieri il termometro è sceso a –46, oggi
la temperatura è leggermente rialzata. Non temete
però perché il freddo non mi fa paura e siamo equi=
paggiati molto bene.

         Quello che fa difetto è il vitto, qui non
è come dove siamo stati finora, cioè zone agricole
dove si poteva trovare di tutto, siamo in una zona
industriale e non si trova niente, e poi con questo
freddo vi potete immaginare che razza di appetito!
         Se stiamo qui tutto l’inverno possiamo
dirci ancora fortunati perché possiamo stare intanati
in queste puzzolentissime case.

         A quanto pare devo essere dimagrito per
quanto la salute sia sempre ottima e questo è senzal=
tro la cosa più importante.

         Mandatemi sempre dei pacchi che ne ho
molto bisogno, latte condensato specialmente e
cacao dolce che si può sempre fare una buona tazza
di latte. Anche altro scatolame con qualche
pacchetto di sigarette, poche però, più abbon=
dante il tabacco da pipa “Trinciato Italia”.

         Spero che mi abbiate spedito la scatola
di carta da lettera che vi ho chiesto perché
vedete dove sono costretto a scrivere.

         Vi mando tanti saluti e abbracci.

 

Nino

 

 

 

Anche questa dattiloscritta, e quindi preparata in condizioni di relativa stabilità e protezione.

Come per la precedente, probabilmente siamo ad Awdejewka, una decina di chilometri a nord di Stalino (che ora si chiama Donetsk).

Anche qui nessun riferimento agli avvenimenti passati sul fronte un paio di settimane prima.

Siamo ancora nel pieno del terribile inverno russo, ma permane un piccolo mistero. Mio padre ritorna sul fatto che l’equipaggiamento contro il freddo sia molto efficace, quando nei testi storici si ricorda frequentemente come il più grosso problema per i nostri soldati fosse l’assenza di valide difese contro il gelo. Il problema rimane quello degli alimenti calorici.