Argjrokastro 11-4-39

 

Carissimi genitori,

                                non so se avete ricevuto la
mia precedente scritta appena sbarcato in Albania,
ora siamo nell’interno, a pochi chilometri dal confine
greco. Siamo arrivati fin qui percorrendo strade
pessime piene di buche attraverso luoghi deserti e montagne
brulle, ora siamo in una città importante appiccicata
su un monte, e sembra una fortezza; abbiamo vicino
la neve eppure fa un caldo terribile.

Lungo la strada attraversando quei rari paesi siamo
accolti molto cordialmente dalla popolazione che
sventolando bandiere italiane gridava a squarciagola:

Viva l’Italia, Viva il Duce, viva i soldati italiani;
cose che fanno molta impressione specialmente per me
che sono sempre il primo ad entrare nei paesi, davanti
qualche centinaio di metri dalla colonna dei carri
colla mia moto armata di mitragliatrice.

Ci siamo fermati un giorno a Mulina, termine della
prima tappa, poi siamo proseguiti fino a questa città
che è delle più importanti dell’Albania.

Non pensate per me che finora non ho neanche sparato
un colpo e ancora tutte le mie munizioni intatte.

Credo che oramai siamo giunti al nostro obbiettivo,

al massimo potremo giungere al confine greco che
dista 30 km.

Non so quanto tempo ci tratterranno ma credo che
presto tornerò a casa perché sono già sbarcate le
fanterie che presiederanno i paesi che noi abbiamo presi
ed essendo noi truppe celeri il nostro compito dovrebbe
finire presto.

Non scriverò spesso perché siamo in una zona
tipo Abissinia ed è difficile proprio trovare la carta
per scrivere; e per di più non possiamo uscire dall’accan-
tonamento.

Prega i miei amici di scusare se non scrivo loro
ma appena potrò scriverò anche per essi, ad ogni modo
salutateli tanto.

Per ora non mandate soldi perché non c’è neanche
la possibilità di spenderli.

Altro non ho da dirvi che salutarvi cordialmente,
penso che per Pasqua sarete stati un po’ tristi, io pure
pensavo a voi, ma mi spiace più perché son sicuro
che voi ci pensate troppo.

Un abbraccio.

Nino

 

 

Carrista

Ferrazza Natale

3° Squadrone Carri “L”

Colonna Carrasi
                Posta Speciale 1000

                Roma

 

 

 

La sosta consente di dedicare più tempo alla scrittura, soprattutto con l’intento di tranquillizzare quelli che sono a casa, in ansia nell’attesa di notizie.