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L'ARCIVESCOVADO E GLI EVENTI

 

Su un leggio, all'interno, ho trovato una cronologia degli eventi che hanno influito sull'attuale disposizione della struttura.
Leggo.

 

Cronologia del Palazzo Vescovile di Noli.

1055
Probabilmente la "caminata" dei marchesi della quale è menzione in un documento del 1055 sorgeva all'interno della cinta del castello, verso il piano, nel luogo dove attualmente è il Palazzo Vescovile. Non è da escludere che i Nolesi, sia per rispetto sia per praticità, abbiano destinato a residenza del vescovo quella che era stata la dimora dei Signori del Carretto.
1239
In solenne assemblea nella chiesa di S. Paragorio, presente il cardinale Giacomo da Pecorara delegato da Gregorio IX, il Vescovo designato Guglielmo Contardi che era anche vescovo di Brugnato in val di Vara, il podestà di Noli Lanfranco Obo e i rappresentanti del Magnifico Consiglio dei Capi di casa, viene approvata la costituzione della Diocesi di Noli (in comunione con quella di Brugnato), separandola da quella di Savona, per la quale la comunità di Noli si impegnava, per il suo sostentamento, a versare un contributo annuo di settanta lire genovesi in occasione del S. Natale.
1245
Il Papa genovese Innocenzo IV, succeduto a Gregorio IX, emanava la bolla del 24 aprile "In sacra Petri Sede", con la quale ratificava l'erezione della Diocesi di Noli, quale Sede autonoma, stabilendo che fosse suffraganea dell'arcivescovo di Genova. In quel tempo, mentre la Cattedrale di S. Paragorio era collocata fuori le mura, il Palazzo Vescovile si trovava all'estremo opposto dell'abitato, addirittura alla sua periferia, dentro la cinta muraria del castello, in posizione splendida, ma disagevole ed isolata. Non è irragionevole pensare che l'edificio fosse - in antico - la "caminata" o residenza dei signori feudali, dal cui dominio il comune si era emancipato quasi mezzo secolo prima. Solo così si può spiegare perché il "Palazzo" fosse così remoto dalla cattedrale di S. Paragorio, che sorge all'altro estremo della città.
1427
Mons. Marco Vigerio viene eletto vescovo durante il pontificato di Martino V ed è promotore degli affreschi monocromi verdi, attribuiti al cosiddetto Maestro del Vescovado di Noli, presenti, sia nel corpo di fabbrica inferiore che in quello superiore.
1548
Monsignor Massimiliano Doria viene eletto vescovo di Noli da Papa Paolo III ed avendo trovato il Palazzo Vescovile in cattivo stato ne intraprese decorosi restauri.
Nel 1554, la memoria di tali opere è testimoniata da una lapide di pregevole fattura posta in una camera dello episcopio in cui si legge: Maximilianus Doria Episcopus Naulensis - MDLIIII
1571
Monsignor Doria morendo nell'anno 1571, aveva lasciato al Comune 2000 scudi d'oro per l'istituzione dei cappellani musici in S. Paragono. Nel 1572, quella chiesa cessò di essere cattedrale e più non si parlò dei quattro cantori. Intanto gli scudi portati o Roma per essere messi a frutto, erano stati sequestrati dalla Camera Apostolica, che vantava certi diritti sull'eredità del defunto prelato. Per averli, il Comune di Noli si era subito rivolto al suo nuovo vescovo Leonardo Trucco.
1575
Il Papa fece giustizia, e così Monsignor Trucco potè fare il suo primo ingresso in Noli, portando con sé gli scudi recuperati, senonché, salito all'episcopio, lo trovò vecchio e cadente, e non potendo provvedere (con propri fondi) alle necessarie riparazioni, trattenne a questo scopo il lascito.
1661
Il Vescovo Stefano Martini si lamenta per il tetto dell'episcopio poiché da molti anni risultava consunto dalla vecchiezza: lasciava entrare la pioggia e minacciava rovina. Intimò ai fabbricieri di compiere i lavori occorrenti nel termine di tre mesi. Ma dopo due mesi e mezzo, non si era ancora comprata una tegola; promosse allora un nuovo editto ordinando che, se a tutto il 2 di agosto non fossero acquistati i materiali e messo mano ai lavori, i due fabbricieri s'intendessero "ipso facto" incorsi nella scomunica.
1669
Il 28 aprile 1669, alla presenza del notaio Stefano Badetto suo cancelliere, il vescovo fa chiamare in episcopio i Maestri Stefano Bastardo e Andrea Senestroro, due dei più esperti fabbri e cementieri della città, e li incarica di visitare il palazzo e redigere subito una perizia giurata dei lavori da farsi. Essi constatarono che: " è rotto il pavimento della loggia d'ingresso, i tetti del 1 ° e 2° piano piovono dentro, le travi infradiciate minacciano rovina, occorrono 3000 chiappe, 4000 chiodi, 7000 mattoni, tavole, calcina...". Il giorno dopo, Monsignor Martini, vista la relazione dei periti, visti i decreti del Visitatore Apostolico, vista la sentenza della sacra congregazione del 14 marzo 1648 dichiarante che alla riparazione dell'episcopio devesi provvedere coi redditi della fabbriceria, decreta che i fabbricieri della cattedrale "colla somma di oltre 2500 lire che al presente trovasi a loro mani", debbono compiere nel termine di tre mesi i necessari lavori sotto pena di pagare del proprio e con minaccia di far affiggere irremissibilmente contro di essi i ceduloni della scomunica alla porta della cattedrale. Trascorsi i tre mesi l'episcopio faceva acqua più di prima, e allora Monsignor Martini tenne fede alla parola data e fece pubblicare ed affiggere alla porta della cattedrale la scomunica contro i fabbricieri. Monsignor Martini trascorreva lo maggior parte dell'anno nella sua nativa AIassio, sempre in attesa che la comunità di Noli rendesse abitabile il Palazzo, senza pericolo della propria vita e intanto, manteneva ferma scomunica contro i due fabbricieri della cattedrale.
1687
Viene eletto vescovo Monsignor Giacomo Porrata di Voltri. Le autorità del Comune per mostrare in ogni occasione ossequio e deferenza verso il nuovo pastore cooperavano ai restauri della Chiesa di S. Giovanni Battista dei Cavalieri di Malta, erogavano cento lire per la costruzione della sacrestia di N.S. delle Grazie, 50 lire all'oratorio di S. Anna, dopo averne elargito altre cento per la fabbrica della nuova chiesa di Tosse.
1700
Il nuovo prelato fu il barnabita Fra Paolo Andrea Borelli, nativo di Pieve di Teco, consacrato vescovo il 24 maggio 1700. A questi primi anni si devono ascrivere i lavori al Palazzo Vescovile e alla chiesa di N.S. delle Grazie, annessa al Palazzo e locata in così piacevole e deliziosa posizione: "...Volle che per sé ed i suoi successori si erigesse una casa che nella semplicità delle linee, e nella ben ideata distribuzione delle camere fosse una abitazione decente pel Vescovo e per la Curia". Progetto che forse il Monsignor Borelli non potè portare a compimento giacché, circa 70 anni dopo, fu perfezionato - come asserisce il De Scalzi - da Monsignor Arduini: " Negli anni 1769-1770 seguendo il suo degno antecessore Mons. Borelli, fece Mons. Arduini molti restauri all'episcopio sino al suo compimento".
1746
Monsignor Arduini viene consacrato vescovo di Noli. Nell'epigrafe, del 1769, conservata nella chiesa, sono ricordati i lavori per rinnovare ed ornare il complesso e per aprire la strada che ancor oggi collega il centro della città allo chiesa di N.S. delle Grazie. L'edificio, terminato nel 1771, subì poco dopo gravi danni causati dalla cattiva esecuzione della costruzione. L'opera fu in ogni modo ultimata pochi anni dopo, poiché una lapide all'interno della chiesa ricorda i privilegi concessi all'altare da Papa Clemente XIV nel 1774. Oltre agli ornati della facciata, i cui motivi decorativi appaiono contenuti da un rigore e da una linearità già neoclassica, di notevole pregio la decorazione plastica dell'interno della chiesa, che presenta stucchi dorati sul fondo a tinte pastello; comprende l'altare maggiore con la balaustra, le cornici laterali del presbiterio e la cornice dell'abside che racchiude, contornandola con nubi e teste di cherubino, la sagoma della finestra.
1820
Con bolla di Pio VII del 9 ottobre 1820 la Diocesi di Noli viene unita, "Requo principaliter", (ossia conservando la sua personalità giuridica distinta), alla Diocesi di Savona, da cui era stata smembrata nel 1238.
1892
Restauri al Palazzo Vescovile da parte di Monsignor Giuseppe Boraggini.
1911
Su richiesta del comune di Noli, il complesso del Vescovado venne adibito ad uso "lazzaretto" in quanto: "... ben si prestava, per gli ingressi ad ogni livello, che permettevano di individuare due reparti, infettivo e di degenza ". Il Vescovo Scatti, succeduto al Boraggini, conservò per sé alcuni locali.
1915
Il Palazzo Vescovile fu adibito ad alloggiamento militare su iniziativa arbitraria del comune. In questo periodo l'inventario vescovile di Noli fu trasportato nella sede dell'archivio diocesano a Savona
1939
Istituzione, da parte di Monsignor Righetti, dell'Opera Pia S. Teresa del Bambino Gesù che riceve in comodato i locali del palazzo, con l'impegno di provvedere ai necessari lavori di manutenzione.
1959
Domanda da parte dell'Opera Pia S. Teresa del Bambino Gesù, per l'ampliamento del Vescovado mediante costruzione - a settentrione - di un dormitorio su due piani, mai realizzato.
1964
Demolizione della sacrestia della chiesa di N.S. delle Grazie, ritenuta pericolante, durante la costruzione della galleria paramassi di proprietà dell'ANAS. Rifacimento del tetto della chiesa e di altre opere interne a cura di Monsignor Giovanni Battista Parodi.
1998
Inizio dei lavori di restauro e di adeguamento funzionale dell'intero complesso.
2001
Ultimazione dei lavori di restauro e inaugurazione con Santa Messa celebrata da Monsignor Dante Lanfranconi Vescovo di Savona
Noli in data 25 ottobre 2001.

 

Ringrazio l'ignoto autore di questo prezioso documento

 

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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016