LA RESIDENZA DEL VESCOVO
L'esplorazione di questo edificio, tanto significativo nella storia di
Noli, non sarebbe stata così affascinante se non fosse stato per uno di quei casi dei
quali è ricca la nostra vita, e che frequentemente ci fanno meditare su quanto il mondo
sia piccolo, talvolta addirittura microscopico.
E' stata infatti una piacevolissima sorpresa scoprire che la gestione dell'attività
alberghiera, ora ospitata nel Palazzo, è affidata ad un amico potrei dire d'infanzia, che
non ho più incontrato per quasi mezzo secolo.
Oltre che al suo mestiere di professionista dell'ospitalità, si è dimostrato preparato
sulla storia dei luoghi, ma con quella passione che si riscontra solamente in chi vive
realmente la vita locale, e non solamente ne fa luogo di residenza.
A causa dei suoi impegni di lavoro abbiamo avuto poco tempo a nostra disposizione, anche
per riportare alla luce il ricordo delle nostre esperienze comuni, ma in quel poco tempo
ha saputo trasferirmi il suo entusiasmo nel trovarsi in un luogo tanto ricco di
suggestioni da suscitare profonde sensazioni.
Poi, mi ha lasciato esplorare.
Chiunque visiti Noli non può rimanere indifferente alla presenza di
questa struttura che si staglia sulla falda del Colle Ursino, sotto la protezione delle
mura che dal Castello digradano al mare, verso Levante.
Imponente nel colore chiaro, mediterraneo, luminoso al meriggio avanzato, si pone a
contrasto con il grigio pietrame della Rocca; la pace e la guerra; lo spirito e il corpo;
la moderazione e la decisione; il cielo e la terra.
Anche se non sempre questi contrasti furono così distinti ed evidenti nella storia della
Chiesa.
La storia del Vescovado
La mia visita