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LA ZONANoli è come fosse una pietra preziosa in un castone roccioso. Un piccola distesa di tetti rossi dai quali si elevano le torri, di colore più scuro per dimostrare la loro vetusta salute, come i volti di quei contadini che, sin dalla loro nascita, hanno vissuto del rude lavoro che li ha cotti sotto i raggi del sole. Appunto, identico il colore. Lo stesso Dante Alighieri si accorse di questa particolarità, e ne usò
il paragone per rappresentare una situazione di impervio percorso per ripe scoscese: Ed un commentatore, del quale però non ho riferimento diretto,
aggiunse: Tale un tempo, tale oggi. Non credo sia un caso che l'ANCI (Associazione dei Comuni d'Italia)
l'annoveri nel sodalizio del club "I borghi più belli d'Italia". Grande impegno, che sinora sembra possibile riscontrare, quantomeno da parte del visitatore.
Ho voluto suddividere l'esplorazione in tre diversi grandi contesti. Dapprima il Borgo vero e proprio, con i suoi molteplici aspetti e monumenti a testimonianza del passato ricco sia economicamente sia anche di quelle esperienze e di quegli eventi che hanno fatto la storia, e non solo quella locale. Una sezione a parte è dedicata all'Arcivescovado, monumento unico, di grande fascino per la posizione dominante e per la sua recente ristrutturazione, condotta nel rispetto degli originali canoni architettonici e di arredamento. Per ultimo l'Entroterra, non vasto per
motivi orografici, ma singolarmente piacevole per le esperienze che propone
all'esploratore, frequentemente spinto per curiosità ad intraprendere percorsi arditi ed
inusitati, soprattutto dei quali è ignota la méta.
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