IL BORGO TURRITO
Osservando Noli da un punto panoramico, per certi versi mi ritorna alla
mente il ricordo delle visioni toscane di San Gimignano con le sue torri.
Altro ambiente, altri luoghi, altra storia.
Stessa vita fiorente ed operosa, e come tale da difendere.
Contemporaneamente mi suscita anche il ricordo di Manhattan, la penisola
più famosa di New York.
Vincoli insormontabili per lo sviluppo orizzontale degli insediamenti residenziali, e
quindi apertura verso l'unico spazio libero: il cielo, verso l'alto.
Difesa e residenza, quindi, l'obiettivo per il quale furono costruite.
La tradizione dice che ve ne fossero ben 72.
Stranezze della quantità numerica, il numero 72 ricorre in diverse strutture medievali.
Anche San Gimignano aveva 72 torri.
A Caulonia, sulla costa calabra, 72 torri difendevano dagli assalti dei saraceni.
72 torri nella cinta muraria di Priverno, nel Lazio.
E andiamo più lontano, a Dyiarbakir, in Turchia, anch'essa difesa da una cinta muraria di
origine romana con 72 torri.
Ed ancora più lontano, a Pinyao, nella regione cinese dello Shanxi, dove le mura erano
intervallate da 72 torri di guardia.
E probabilmente la ricerca non si arresta qui.
Curiosità del numero, numero curioso.
A Noli, che si staccano sopra le abitazioni di torri ne rimangono
solamente 4.
Le altre sono state integrate in edifici di epoca successiva, dopo essere state mozzate
per riutilizzare il materiale ricavato a favore dell'esecuzione di nuove costruzioni.
Frequentemente la base delle
torri così trattate è comunque rimasta riconoscibile.
Normalmente tale base è costituita da blocchi di pietra scalpellati per dare forma
"a cuscino", mentre dal primo piano in poi si eleva la torre vera e propria con
muratura di mattoni pieni.
Talvolta il materiale da costruzione è tanto eterogeneo, da costituire un assieme policromo di particolare
effetto.
Da un cartello informativo si rileva con chiarezza questa travagliata
storia.
Leggo.
Le modificazioni urbanistiche, le distruzioni, i riadattamenti ed i
restauri degli ultimi secoli ne hanno trasformato sostanzialmente l'aspetto e le
strutture: private della parte superiore, incorporate nei fabbricati attigui, addossate a
strutture posteriori, le torri hanno subito le conseguenze delle alterne vicende politiche
ed economiche della città. Esaurita la funzione di controllo e protezione delle mura, le
torri vengono intonacate e mozzate all'altezza delle case adiacenti, fornendo così
partite di mattoni da reimpiegare in altre costruzioni.
La più alta, con 38 metri, è la Torre del Canto.
E' posta ad ovest dell'abitato, presso le mura interne.
Deve il suo nome al fatto che si trova proprio sul cantone di un quadrivio, ma l'interesse
che suscita è legato ad un'altra particolarità; in contrasto con il fatto che tutte le
torri sono a base quadrata, questa ha una base trapezioidale la cui figura di sezione si
estende per tutta la lunghezza. Questa sua singolare configurazione fa si che esista un
punto dove è possibile vederne tre facce, cosa impossibile per una torre quadrata. Questo
punto si trova a Porta San Giovanni, presso il pilastro di destra.
Di poco inferiore, 35 metri, la Torre del Comune.
E situata nell'angolo a mare della Piazza del Comune (meglio detta Piazza Milite
Ignoto), proprio all'inizio della Loggia della Repubblica.
Si distingue dalle altre perchè termina con terrazzo merlato, i cui merli sono i
cosidetti "ghibellini", cioè a forma bifida, per diversificarli da quelli
"guelfi", cioè a forma quadrata.
Oggi mostra un bell'orologio sulle quattro facce, le cui ore vengono battute dalla campana
che risiede nella cella terminale della torre; la campana ha anche il compito di chiamare
le sedute del Consiglio Comunale.
Una torre mozzata, ma di 24 metri, è la Torre Peluffo.
Si trova molto vicino alla Torre del Canto, sulla stessa strada che conduce alla
Cattedrale.
E' stato riscontrato che il recupero di mattoni per nuove costruzioni non è stato
limitato alla parte terminale della torre, come in tutti gli altri casi, ma curiosamente
si è esteso sulle sue superfici esterne.
Intoccata seppur ridotta, 19 metri, è la Torre Papone.
Si trova nella parte settentrionale dell'abitato, proprio dove le mura del
Castello lo raggiungevano.
E' l'unico caso a Noli di una torre che non venne mai destinata ad abitazione, forse per
la sua posizione periferica, e quindi non subì alcun tipo di modificazione interna
durante la sua esistenza, giusto una leggera riduzione dell'altezza fatta nel 1831.
Un piccolo ponte ad arco in
muratura la collega ai camminamenti sulle mura che discendono dal Castello ed alla
stradina che conduce al Vescovado.
Una torre per porta: Torre San Giovanni.
In alcuni casi la torre era esattamente posta sopra la porta d'accesso al Borgo,
sulle mura.
Tale è Torre e Porta San Giovanni, posta all'estremo settentrionale dell'abitato, sulle
mura più esterne, anch'essa presenta il terrazzo merlato come quella del Comune.
Una torre integrata: Torre di via Transylvania.
Un classico esempio di come le nuove costruzioni abbiano talvolta
"fagocitato" le torri si trova all'inizio di via Transylvania (la "y"
è proprio come nel cartello
toponomastico) in Piazza Dante, sulla sinistra nelle mura perimetrali del Palazzo
Viale-Salvarezza.
Una nota descrittiva è doverosa per quanto attiene al fatto che Transylvania sia scritto
a quel modo, con la "y". In realtà non è riferito, almeno non direttamente,
alla regione della Romania ben nota per l'opera letteraria ottocentesca dello scrittore
irlandese Bram Stoker. Si tratta invece del ricordo di un evento bellico, avvenuto al
largo di Noli nel 1917, dove fu affondata la nave britannica di trasporto truppe
"Transylvania" da parte di un sommergibile tedesco.
Per chi volesse approfondire questo specifico argomento, segnalo un
testo comparso tra quelli inseriti negli atti dei convegni dell'associazione SAMI
(Società degli Archeologi Medievisti Italiani). Si tratta di:
LE TECNICHE COSTRUTTIVE DELLE TORRI MEDIEVALI DI NOLI (SAVONA)
di Eleonora Cascione e Paolo de Vingo
nella cui nota conclusiva si legge:
Il presente contributo presenta in forma di sintesi un più ampio e complesso lavoro
in corso di pubblicazione sulle torri presenti nel borgo medievale di Noli, ancora
visibili o riconoscibili in parte nella misura in cui è stato possibile documentarle.
Un documento che mi è risultato molto utile nella stesura di questo
testo.