L'entroterra
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IL CONTESTO AMBIENTALE

Talvolta (sempre, dice mia moglie) sono più attratto dai percorsi solitari, impervi, difficili, al di fuori delle strade asfaltate e battute, al di fuori degli abitati, e la cui méta non è facilmente riconoscibile.
Talvolta (sempre, dice mia moglie) non sappiamo dove si arriverà.
Talvolta (sempre, dice mia moglie) la cosa mi diverte.
Talvolta (sempre, dice mia moglie) mi perdo, e sono fuori di me.
Ma poi incontro sempre (lo dice anche mia moglie) un punto dove ritrovo la giusta via, ed anche me stesso.

L'entroterra di Noli mi ha offerto tutto ciò.
Un'esaltante avventura nello spazio di pochi chilometri quadrati.
E con scoperte di tutto rispetto.

I periodi primaverili sono i più favorevoli per passeggiare sulle strade sterrate che sin da tempi immemorabili hanno consentito il collegamento tra i diversi insediamenti abitativi della costa.
I percorsi sono contornati da fiori appena sbocciati, luminosi nei colori che nemmeno il sole del mezzogiorno riesce ancora ad offuscare.
(foto 1 - foto 2)
I profumi attirano insetti con sgargianti livree, che solo chi pone attenzione al mondo piccolo riesce ad apprezzare nel loro completo splendore.
(foto 3 - foto 4 - foto 5)
Del silenzio, forse, ne parlerò più avanti.

Anche in questa occasione ho voluto seguire questo mio desiderio di libertà, e così la mia esplorazione è iniziata fuori dal Borgo, tra i monti che lo circondano e ne formano scudo e confine naturale; forse anche per assaporare il senso vero dell'arrivo, del giungere alla méta, della visione dello scopo ultimo, che sicuramente prendeva il viandante quando scorgeva il mare e l'abitato, in fondo alla valle.
...e discendesi in Noli...

La discesa verso Noli
la storia del viandante

Tosse
il fascino perduto

Il Ciappo del Sale
una testimonianza rupestre  per la preistoria del Ponente Ligure

 

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Ferruccio C. Ferrazza
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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016