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IL PAESE
(ed altri edifici di interesse)

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(immagine estratta dal servizio Google Maps ed elaborata)

 

Il testo che segue, redatto tra il 1870 ed il 1879, è tratto dal pregevole lavoro di documentazione proposto nel volume
Johann Rudolph Rahn (1841-1912)
I monumenti artistici del Medio Evo nel Cantone Ticino
Tipo-litografia di C. Salvioni, Bellinzona, 1894

Parrocchia nel distretto di Bellinzona, capoluogo del Circolo del Ticino, a mezzodì di Bellinzona ed allo sbocco della valle di Sementina
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Il già Monastero delle Agostiniane di S. Bernardino od Agostiniane di stretta osservanza (Franscini, il Canton Ticino 407, von Mulinen, Helv. Sacr. II. 149 con citazioni delle fonti), venne fondato intorno al 1450 e soppresso nel 1857 (v. Mulinen l.c.)
La chiesa del convento serviva anche pel villaggio. Ecco le misure principali; A. 39.84; B santuario 7.73, coro delle monache 13.45; C. santuario 5.08, coro delle monache 7.37; D. 17.26; E. 8.76. L'interno e l'esterno sono quasi completamente rammodernati; il nudo quadrilungo ad una navata è coperto da un soffitto orizzontale. Un arco acuto non profilato la separa dal duplice coro, il quale consiste in due quadrati (moderni?) l'uno dietro all'altro, dei quali quello ad occidente è il presbiterio (Sanctuarium) e quello, alquanto più elevato, ad oriente, era il coro delle monache. Entrambi sono coperti da volte a botte tonda, nelle quali s'addentrano le calotte sceme, e vengono separati da un arco trasversale e semicircolare. La facciata a ponente è nuda ed il portale oggidì esistente venne costrutto nel 1884. Quello antico era coperto da un architrave orizzontale, sul quale volgeva un timpano, ad arco acuto e non profilato, con dipinture. Più sopra avvi una finestra quadrangolare. Sul lato settentrionale della facciata, ad occidente, sorge il campanile quadrangolare, edificio liscio in pietra cava, che, sotto l'acuto gigante in pietra, s'apre da ogni lato con finestre ad arco tondo e non profilate.
Dietro l'altare, verso il coro delle monache, vedesi la predella d'un altare di legno inciso dell'epoca tardo-gotica, colle mezze figure, liberamente incise e dipinte alla moderna, di Cristo e degli Apostoli. Alla parete settentrionale del presbiterio è appoggiala la base, a due ripiani, dello scrigno colle statuette della Madonna in piedi e di due santi benedettini, senza attributi e s. Caterina e s. Barbara, esse pure dipinte alla moderna. Più in alto, nell'arco a scudo della calotta scema, quattro figure in bassorilievo che ornavano le parti interne (quelle esterne erano vuote) delle ancone, che ora si trovano nella sala del capitolo, ossia, una Madonna, un santo benedettino con ai piedi un drago, s. Gerolamo e un santo francescano, senza attributi, (forse s. Bernardino da Siena).
Sul lato Sud della navata avvi un dipinto su vetro, dell'età tardo-gotica, probabilmente del principio del secolo XVI. La lastra rotonda e colorita presenta su fondo azzurro il Crocifisso tra Maria, Giovanni e due sante. Gli stalli del coro sono condotti con semplicità nello stile del tardo Rinascimento.

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(immagine scattata nell'anno 2011 da F. C. Ferrazza)

Affreschi: (confronta il Repertorium f. Kunstwissenschaft XII. 122. Boll. XIV. 130.). Nel sott'arco, tra la navata e il coro, osservansi sette medaglioni coi busti dipinti dei Profeti; rozze pitture dello scorcio del secolo XVI, con accenni alla maniera del Luini. Anche i dipinti delle pareti presentano lo slesso carattere di dipendenza dalla scuola milanese: così la separazione di Cristo dalla madre, il lavamenio dei piedi, la Cena sul lato settentrionale della navata ed i dipinti, forse contemporanei dei primi, sulla facciata Ovest esterna, che rappresentano Iddio padre, sulle nubi tra due angeli. Le altre dipinture sono incorniciate da linee architettoniche, da fregi triglifi e da colonne toscane marmorizzate a colori variopinti. Sotto il comignolo vedesi l'Annunciazione, in un campo a guisa di fregio, che si allunga sopra la finesira, ed ai lati di questa s. Appolonia e s. Veronica. A sinisira, presso la poria, s. Bernardino da Siena, a destra, la figura vivace e ricca di movimento di s. Cristoforo, che occupa tutta l'altezza ed a sinistra presso il campanile, s. Pietro. La lunetta ad arco acuto del portale, che venne levata nel 1884, racchiudeva un dipinto in istile realista, rappresentanie Cristo morto, sorretto da angeli.
La sala del capitolo, a settentrione del presbiterio, è coperta da soffitto orizzontale in assi, le lisce pareti sono ornate da pitture che tradiscono la stessa mano che eseguì quelle della navata: sul lato Sud, la Via al Calvario ad occidente, le stigmate di s. Francesco, poi s. Caterina, s. Michele, s. Appollonia ed a Nord l'Anunciazione.

A Settentrione della Chiesa si estende il vasto complesso degli edifizi appartenenti al monastero, il cui centro è formato da un gran chiostro, del quale però, solo tre ali sono ultimate. Questi corridoi, costrutti probabilmente nel secolo XVII, sono coperti da volte gemelle tonde e s'aprono con arcale pure a tutto sesto, che posano su colonne di ordine toscano. Lo stesso loggiato si risconira al secondo piano delle ali Nord ed Est. Un cortiletto s'unisce al lalo settentrionale del quadrilungo, quasi a prolungamento della sala del capitolo. Le colonne, unite fra loro ad archi tondi in basso e da travi orizzontali in alto, portano rozzi capitelli, parte dei quali sono circondati da foglie non dentate e parte hanno sopra il calice un cuscino e delle volute di stile jonilco. I corridoi sono coperti ora orizzontalmente ed ora a volte gemelle.

 

NOTA
l'attuale situazione del già Monastero è ben descritta, qui per estratto, nel volume
GUIDA D'ARTE DELLA SVIZZERA ITALIANA
Edizioni Casagrande
Bellinzona 2007

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Ampio complesso di edifici conventuali sorti nel secolo XV-XVIII attorno a due chiostri. Quello piccolo, d'origine medievale, fu distrutto nel 1952: ne rimangono tracce accanto alla chiesa parrocchiale. Nel 1987-93 il complesso è stato ristrutturato e trasformato in scuola elementare e centro civico da Luigi Snozzi, demolendo aggiunte e sopraelevazioni e ripristinando le arcte del doppio loggiato del suggestivo chiostro grande la cui ala S è rimasta incompiuta.
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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016