Quadro 16
Giovanni discende al Limbo e incontra i genitori
Apocrifo di Nicodemo (II)
[1] Noi dunque eravamo all'inferno, insieme a tutti coloro che sono morti dal principio
del mondo, ed ecco che all'ora di mezzanotte in quell'oscurità si levò una luce come
quella del sole e risplendette, tanto che ne fummo tutti illuminati e potemmo vederci l'un
l'altro. E subito si fece avanti il nostro padre Abramo con i patriarchi e i profeti e
tutti insieme, pieni di gioia, dissero fra di loro: - Questa luce proviene da una grande
sorgente di luce.
Il profeta Isaia, che era là, disse: - Questa luce proviene dal Padre, dal Figlio e dallo
Spirito Santo e su di essa io ho profetiz-zato, quand'ero vivo, dicendo: «O terra di
Zabulon e terra di Nettali, il popolo che giaceva nelle tenebre ha visto una grande
luce».
[2]. Allora si fece avanti un altro, un asceta del deserto, e i patriarchi gli
domandarono: - Chi sei?
Egli rispose: - Io sono Giovanni, l'ultimo dei profeti, che ho drizzato la strada al
Figlio di Dio e ho predicato al popolo il pentimento per la remissione dei peccati. E il
Figlio di Dio è venuto a me, e quando l'ho veduto da lontano io ho detto al popolo:
«Ecco l'agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo». E con la mia mano l'ho
battezzato nel fiume Giordano e ho veduto, simile a una colomba, lo Spirito Santo scendere
su di lui e ho anche udito la voce di Dio padre che diceva cosi: «Questo è il mio figlio
diletto in cui mi sono compiaciuto». E per questo motivo egli mi ha anche mandato da voi
ad annunciarvi che l'unigenito figlio di Dio viene qui, affinché chiunque crede in lui
sia salvo e chi non crede in lui sia condannato. Perciò io dico a tutti voi: appena lo
vedrete, adoratelo tutti, perché soltanto adesso si presenta per voi l'opportunità di
pentimento per aver adorato idoli nel vano mondo di sopra e per aver peccato. In un altro
momento questo non sarà più possibile.
Legenda aurea di Jacopo da Varagine (LXXX)
[3.3.4.3] All'uscita dal mondo ebbe una triplice grazia. Fu infatti martire invitto: subì
allora il martirio e, prezioso messaggero, portò alle anime recluse nel Limbo il prezioso
messaggio della venuta di Cristo e della loro redenzione. La sua fine gloriosa è esaltata
da tutti coloro che discesero al Limbo, ed è solennizzata e venerata in modo particolare
dalla Chiesa.

Giovanni, in carne e ossa, e sempre ammantato, s'incontra con i genitori
e altri giusti che si affollano incuriositi dietro i robusti battenti di un portone appena
aperto da due diavoloni di guardia. Da rilevare alcuni ingenui particolari, però di
sicuro effetto didattico: il congegno della serratura e la grossa chiave appesa alla mano
uncinata del diavolo bluastro, dalle corna di caprone e dagli smisurati artigli alle
estremità; la sagoma rossiccia dell'altro, in controluce, armato di roncone! Giovanni e
Zaccaria si danno la sinistra avendo entrambi levata la destra: il padre in atto palese di
domanda, il figlio ad annunciare il prossimo avvento di Cristo.
Franco Mazzini in "Il Santuario di Santa Maria dei Ghirli"

NOTA
Questo tema viene trattato quasi esclusivamente nella Chiesa d'Oriente.
Peraltro è da annotare che il Mazzini segnala, in una nota illustrativa, che nel vangelo
apocrifo di Nicodemo non si parla mai del Battista, in contrasto con quanto da me rilevato
e qui riportato in estratto.
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