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EditorialeHo pensato a lungo se fosse possibile mantenere nei limiti di un articolo il rapporto sulla mia ultima scoperta, ed il risultato del mio pensare è rivelato e palesato ampiamente dal fatto che ne stia parlando in questo numero della rivista. Nella realtà la decisione si è orientata in questa direzione, capace di più ampia e dettagliata struttura nei confronti di una relazione articolistica, non per una valutazione preliminare e panoramica del materiale sul quale lavorare, come faccio normalmente, ma durante le analisi e gli studi che ho condotto su questo insieme variegato ed eterogeneo di elementi, con l'obiettivo di descrivere al meglio quello che la visita sui luoghi non mi aveva ancora rivelato. Mi sono trovato di fronte a rarità iconografiche misconosciute e non documentate, le quali, oltre che affascinare il mio spirito di ricerca, impreziosiscono ancor più quanto di già prezioso si trova nei luoghi; rarità che come tali meritano un atteggiamento di particolare rispetto; rarità degne, insomma, di quell'ampia diffusione che, col mio modesto impegno, mi piace perseguire, anche se talora è necessario violare il concesso. Ma lo faccio con la consapevolezza di colui che, purtroppo, vede sempre più frequentemente come vi siano luoghi negati all'occhio studioso, o anche solo curioso; luoghi dove la conoscenza è riservata a pochi eletti; luoghi custoditi nel sacro nome della conservazione. Poi un evento imprevisto, come quello che in questi giorni ha letteralmente scosso una fra le zone più culturalmente interessanti del nostro paese, distrugge i luoghi e quanto vi era conservato, chiudendo definitivamente e per sempre ogni possibilità di conoscenza. E allora: a cosa è servito precluderne l'accesso nei tempi felici? Per questo motivo sono profondamente infastidito quando mi trovo a "discutere" con un cartello che mi proibisce di scattare fotografie di oggetti d'arte, soprattutto se antichi, piccoli o grandi che siano, famosi o sconosciuti, comunque di proprietà pubblica; in futuro questi scatti potrebbero rappresentare una fonte unica ed insostituibile di documentazione, per la conoscenza condivisa. Forse sarà questa abitudine al negato che ci induce ad operare come fossimo miopi, cioè senza avere una corretta percezione delle cose che sono a noi troppo vicine, addirittura abituali nel nostro contesto di vita. Questi scrigni racchiudono in essi elementi tali che potrebbero suscitare, se indagati con calma ed attenzione, stupore oltre che interesse; sensazioni che, per ignoti motivi, riserviamo a mondi più distanti. Questo è il racconto di un miope, che però ha trovato un porta aperta e ne ha approfittato; per i posteri studiosi e curiosi.
L'autoreFerruccio Ferrazza Consulente e docente in materia di organizzazione aziendale, da sempre
si interessa di fotografia e di cartografia, tema che ha sviluppato in studi originali
sulle tecniche della navigazione nei tempi antichi, più o meno remoti.
Guida al sitoIl sito si suddivide in diversi elementi informativi, cui corrisponde un punto di interesse localizzato e che funge da fulcro per l'esplorazione dei luoghi. Dai grandi argomenti iniziali, si diramano gli ulteriori approfondimenti. Abbiamo voluto documentare le nostre escursioni con un linguaggio assolutamente salottiero, come fossimo tra amici e volessimo renderli partecipi delle nostre emozioni. Per questo non abbiamo tralasciato di proporre anche gli aspetti meno piacevoli di quanto abbiamo incontrato sui percorsi. Negli intenti dell'autore, il testo rappresenta il naturale corredo delle fotografie scattate nel corso delle esplorazioni e da queste scaturisce durante il lavoro di preparazione "a posteriori". Grazie alla tecnica di ripresa digitale, i costi di documentazione fotografica sono praticamente ininfluenti e quindi si predilige questa forma di informazione. Come in tutte le esplorazioni, non si ha alcuna velleità di mostrare un completo "inventario" dei luoghi storici; viceversa raccontiamo con le fotografie e con il testo quanto ci ha interessato sul quel percorso che abbiamo seguito, spinti dalla curiosità della ricerca. Alle fotografie si accede direttamente dai testi, dove la simbologia è indicata con il metodo usuale e consueto per il lettore. La selezione apre una finestra ulteriore dimensionata sulla foto stessa; una volta presa visione della foto, è consigliabile la chiusura della relativa finestra. In questo numero si comincia da qui.
BibliografiaNelle attività preliminari di preparazione agli scatti fotografici ed alla successiva stesura dei testi talvolta ci siamo avvalsi di quanto proposto in diversi siti nella rete Internet, ma la base principale è scaturita dalla lettura di un pregevole volume del quale siamo riusciti ad ottenere copia con l'interessamento di un cortese funzionario del Comune di Campione. Il Santuario di Santa Maria dei Ghirli Questo volume frequentemente pone in riferimento testi di autori che compaiono in un raro volumetto, che ho potuto consultare presso una biblioteca ecclesiastica. Nulle le indicazioni di stampa e di anno di pubblicazione, ma con indice sugli specifici dettagli degli autori, tali da consentire la valorizzazione del periodo di edizione all'incirca negli anni '70. Il santuario dei Ghirli in Campione d'Italia In particolare a quest'ultimo si riferisce lo studio iconografico degli affreschi con le storie del Battista. Per un'indagine scientifica approfondita e specifica sull'iconografia romanica e sulla vita del Battista abbiamo consultato diversi testi, ricercando anche quelli di più antica datazione, in particolare per valutare quegli episodi di cui non si tratta nei testi sacri canonici. Catalogus Sanctorum et gestorum eorum Traité historique du chef de S. Iean Baptiste Succinta historia ecclesiastica Novi Testamenti Delle antichità giudaiche Giovanni Battista testimone dell'Agnello Giovanni Battista tra storia e leggenda I Vangeli apocrifi I segreti dell'iconografia bizantina Legenda aurea Quest'ultimo volume, il cui testo originale risale alla fine del secolo
XI, è una convergenza di testi ben più antichi quale per esempio
RingraziamentiPer prima cosa è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno messo le loro conoscenze sui luoghi a disposizione gratuita non solo a me, aiutandomi così a preparare decorosamente questi testi, ma anche a tutto il popolo dei navigatori di Internet, moderni emuli dei loro avi esploratori. Un ringraziamento particolare all'amico Ernesto, che mi ha accompagnato
non solo nell'esplorazione tradizionale dei luoghi, ma altresì sempre mi aiuta, con la
sua visione di studioso della conoscenza umana, nella valutazione estetica di quanto
appare ai miei inesperti occhi. Infine mi piace ringraziare, pur mantenendone l'anonimato, quel funzionario del Comune di Campione che mi ha consentito di studiare il prezioso volume dedicato al Santuario, ricco non solo di testi redatti da stimati autori ma altresì corredato da eccellenti illustrazioni a colori che consentono una visione di dettaglio ed approfondita dell'intera struttura.
ContattiSaranno particolarmente graditi i contributi dei visitatori che volessero segnalarci curiosità o dettagli da aggiungere a quanto da noi presentato. Per raggiungere l'autore con i vostri scritti potete utilizzare la posta
elettronica (ATTENZIONE: TOGLIERE GLI SPAZI NEGLI INDIRIZZI EMAIL)
NotaTutte le fotografie pubblicate in questo sito sono state scattate
dall'autore nell'anno 2008 e come tali protette dalle norme sul Diritto d'Autore.
Testi di approfondimentoL'argomento oggetto del sito può essere approfondito con la lettura di
libri acquistabili anche via Internet. Storia
della Chiesa
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