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EditorialeSpeciale; ecco lunico aggettivo che ho trovato consultando il mio vocabolario mentale per definire questo numero della rivista. Speciale, il suo autore. Speciale, largomento. Speciale, sono sicuro che lo sarà anche il lettore; e se non lo è, lo diventerà dopo aver scoperto quanto si cela dietro i concetti proposti in questo lavoro di Ernesto Arturi, un mio caro amico. Stiamo per entrare in un mondo dove lesplorazione è condotta con quegli stessi canoni ed in contesti simili a quelli che sono propri dellarcheologia, per sua natura affamata di scoperte; ci muoveremo in percorsi che talvolta sono tanto oscuri da costringere noi stessi ad illuminare il cammino, rimestando tra le scarse risorse che ci portiamo appresso alla ricerca di qualcosa che ci sia utile nellevenienza; ci addentreremo in misteriosi meandri che ci faranno scivolare nelle più profonde spelonche che luomo possa immaginare, dove vivremo il terrore di perdere la via del ritorno, ma proprio per questo stimolati nel contempo a costruire in noi stessi la mappa dei luoghi, che ci aiuti al momento del bisogno nel ritrovare lorientamento ed a non perderlo mai più. Sto parlando di un viaggio, terribile ed allo stesso tempo affascinante, nei più angusti recessi della mente umana. Un viaggio nel processo che porta un pensiero a trasformarsi nella storia. Senza dimenticare quanto vi sia di bello in questa escursione, cioè appunto la componente estetica del pensiero stesso. Però, nel buio della conoscenza, saremo confortati e condotti come fossimo per mano da un amico, noi Dante lui Virgilio, che cercherà di aiutarci a rischiarare quelle forme che allinizio ci appariranno come ombre indistinte e che come tali ci spaventeranno, ma solo fintanto che non prenderemo coscienza della loro vera essenza, e da quel momento ne gusteremo a pieno la bellezza. Illuminazione, ecco cosa ci aspettiamo di trovare. Del resto si parla darte e di artisti, di santi e di cristiani, di pittura e di iconografia, di preistoria e di medioevo, ma soprattutto di filosofia e di conoscenza, le fondamenta sulle quali si sviluppa la vita senziente e intelligente di ogni essere umano. E pensare che sono stato io, affatto inconsapevole di quanto sarebbe avvenuto, a proporre inconsciamente largomento di questo studio quando, visitando con Ernesto una piccola chiesa medievale sperduta nelle campagne brianzole, dissi: Hai visto quantè bello sto affresco?, e lui, con fare subitaneamente pensoso e sguardo già quasi assente, replicò: Chissà perché è bello. E come possiamo vedere non si è fermato lì. Ma io ho capito cosa ne sarebbe nato: un numero speciale.
L'autore
Ernesto Arturi Ernesto Arturi nasce per caso a Romano di Lombardia (BG) nel 1942.
Guida al sitoIl sito propone il lavoro dell'autore suddiviso in singoli capitoli,
accessibili anche direttamente dall'indice; I testi sono stati mantenuti nel formato .doc così come predisposti in
origine dall'autore;
BibliografiaF. Alberoni - S. Veca, Laltruismo e la morale S. Arieti, Il Sé intrapsichico G. Ballo, Occhio Critico S. Ceccato, La mente vista da un cibernetico S. Ceccato, La fabbrica del bello J. Dewey, Larte come esperienza S. Gambini, Giochi dellarte H. M. Johnson, Trattato di sociologia P. Parini, I percorsi dello sguardo. Dallo stereotipo alla creatività G. Vaccarino, La mente vista in operazioni G. Vaccarino, Lerrore dei filosofi G. Vaccarino, Prolegomeni. Dalle operazioni mentali alla semantica
ContattiPer raggiungere l'autore con i vostri scritti potete utilizzare la posta
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Nota del CuratoreA me è spettato il compito di corredare il testo con immagini che fossero illustrative del concetto proposto, in modo tale che il lettore fosse facilitato nel comprendere lo sviluppo dellargomento. Ho condotto la ricerca sia tra gli scatti fotografici di cui sono autore sia tra quanto è possibile recuperare nel vasto mondo della rete mondiale WEB di Internet. Ho posto particolare attenzione nello scegliere quelle immagini che non fossero in alcun modo vincolate da diritti di vario genere, nella valutazione del fatto che la nostra è una pubblicazione senza alcun fine di lucro o profitto e quindi priva di risorse economiche; limpegno che profondiamo in questo lavoro è la nostra unica risorsa e la nostra retribuzione consiste nella gratificazione di aver svolto un lavoro utile alla diffusione della cultura. Qualora fossimo incorsi in qualche violazione essa è stata del tutto involontaria e ce ne scusiamo. Ferruccio C. Ferrazza Testi di approfondimentoL'argomento oggetto del sito può essere approfondito con la lettura di
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