Presentazione
Home Su Presentazione Biografia 1908-1911 1911-1913 1913-1918 1918-1922 1922-1927 1927-1935

 

 

LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO

(con la firma Farinacci)

 

Fotografie, grafici, schemi, dati, cifre, descrizioni, tutto di questo volume parla ai competenti con una eloquenza che non ha bisogno di essere illustrata. Ma quando sfogliandone le pagine, mi sono imbattuto nella descrizione del Caproni 133, il buon amico e commilitone mio e di tanti camerati della Disperata nella campagna Etiopica, ho risentito nella memoria, la strana prodigiosa sensazione che tutti noi, aviatori, ebbimo a provare nei voli del cielo africano, a bordo di quello che vorrei chiamare il monoplano dell'Impero.

Era la sensazione di una perfetta sincronia fra il nostro cuore e il motore dell'apparecchio che, in quei momenti di rischio e di ardimento non pareva più una macchina congegnata di acciaio, di tela, di legno, ma sembrava una cosa umana, un tutto vivente, volante e combattente con noi.

Mi ricordo del giorno in cui a Napoli mi imbarcai per l'A.O. Nell'atto di abbracciarmi, Gianni Caproni, commosso, ma sicuro, mi sussurrò: " Puoi fidarti del 133! " Mi aveva così rivelato il vero segreto della sua opera di costruttore: la sua preoccupazione di dare agli aviatori piena fiducia nel loro strumento di volo e di guerra, curando più la solidità che la velocità per raggiungere la certezza della pronta partenza e dell'immancabile ritorno.

Mi confidò ancora quel giorno Caproni: " Il Ca. 133 è un apparecchio da padre di famiglia ". Sì, e tale risultò alla prova, equilibrato, saldo ed anche indulgente come un buon padre di famiglia, come esso lo si potrebbe dire, poiché sapeva perfino non dare troppo peso a qualche nostra inesperienza di piloti, venuti all'aviazione da pochissimo tempo, accesi dall'entusiasmo di conquistare finalmente all'Italia fascista quell'Impero che il Duce le aveva promesso e che le donò.

La lode del Duce è, per Gianni Caproni, il premio più ambito e più caro. Egli sa di dovere a Mussolini la fortuna di avere realizzata quella che egli, da ventotto anni - i ventotto anni di cui questo libro narra la storia - sente come una missione: fare dell'Italia la Dominatrice dell'aria: questa Italia per amore della quale due volte, agli inizi delle sue imprese, sotto il crollo delle sfortunate aziende, rifiutò le invitanti offerte fattegli dal governo di Vienna. Il trentino Caproni intuiva che un giorno la sua ala sarebbe stata decisiva nella guerra fra l'Italia e l'Austria; e la serbò per la vittoria Italiana. Dopo la caduta d'Absburgo la serbò ancora magnificandone il numero, il nerbo, la potenza e la sicurezza per la seconda vittoria: la vittoria dell'Impero.

Mi è piaciuta nell'ultima pagina di questo grosso volume, di non trovare la parola "fine". Caro Gianni Caproni, so che cosa ciò significhi: significa che qualora il Duce ci dovesse chiamare ad una nuova impresa, tu intendi di essere preparato per dare ancora una volta alla vittoria italiana nuove ali, e motori sempre più potenti affinché tutti si voli sempre più alto e sempre più avanti.

 

<HomePage>   <Il progetto>   <Colophon>   <Registrazione>   <Collaborazioni>   <La biblioteca>   <Il Sommario>

Questo sito è una iniziativa personale di
Ferruccio C. Ferrazza
Tutti i diritti sono riservati.
ViaggiNellaStoria® è un marchio registrato.
ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016