Da “SAPERE” – Ulrico Hoepli Editore
Anno V - Volume IX - n. 104
30 aprile 1939 - XVII

 

PRIMATI DI AVIAZIONE
di Armando Silvestri

 

 


Il capitano tedesco Hans Dieterle che ha battuto il primato mondiale di velocità, compiendo 746 km all'ora sopra un aeroplano da caccia monoposto con motore da 1.175 hp.

 

Il 31 marzo scorso dal pilota Hans Dieterle su monoplano da caccia HEINKEL 112 U, modificato, in quanto montava il motore Mercedes Benz D. B. 601 che non è il suo di serie, veniva battuto il primato assoluto di velocità.

La velocità raggiunta su base da questo apparecchio è stata di 746,66 km/h, superando di 37,451 km/h il precedente primato stabilito da Francesco Agello.

Questo avvenimento non ha semplicemente un significato tecnico o sportivo, ma va illustrato e messo in evidenza in quanto che rende evidente una svolta importantissima della tecnica aeronautica.

Per rendere più chiaro questo concetto osserviamo che Francesco Agello aveva raggiunto il suo importantissimo primato con un idrovolante nel 1934; oggi il comandante Dieterle lo ha superato, a quattro anni e quattro mesi di distanza, utilizzando un aeroplano terrestre. Il passaggio da un tipo di macchina all'altro è cosa degna di rilievo, come degno di rilievo è l'intervallo di tempo intercorrente fra una prova e l'altra.

È presso che senza precedenti il fatto che un primato di così notevole importanza resti, in aeronautica, imbattuto per tanto tempo. La ragione di ciò sta nel fatto che l'idrovolante di Francesco Agello può considerarsi come un esemplare perfetto della sua categoria, oltre il quale non solo difficile, ma presso che impossibile era il procedere. L'intervallo di oltre quattro anni, impiegato dagli aeroplani a «rimontare» lo svantaggio che avevano, dimostra la quantità e l'importanza dei problemi tecnici che si son dovuti risolvere.

Pubblichiamo un elenco completo dei primati di velocità stabiliti a partire dal 1906 in forma ufficiale, battuti sia utilizzando aeroplani che idrovolanti. Scorrere questa semplice lista è istruttivo, in quanto si vede l'elenco dei primati allungarsi fino al 1924 quasi esclusivamente per opera di apparecchi terrestri; in quell'anno gli idrovolanti «rimontare» progressivamente lo svantaggio segnato per essi, fino a raggiungere nel 1934 una schiacciante superiorità, ma fermarsi a quel punto; i terrestri, a loro volta, riprendono ad ascendere, fino ad ottenere il superamento oggi, nel 1939. Le pure e semplici cifre non possono dare che un'idea sommaria dell'andamento del fenomeno; per sottolinearne il significato occorre qualche cosa di più.

Il 12 novembre 1906 il primato di velocità venne stabilito ufficialmente - probabilmente solo in un piccolo accesso di ambizione e desiderio di pubblicità - da Santos Dumont, con 41,292 km/h. Il progresso segnato fino all'anno 1924 (aiutante Bonnet, 11 dicembre) ha portato alla cifra di 448,171 km/h. L'ascesa continua e pressocchè senza sbalzi è stata ottenuta giocando sui due elementi fondamentali che hanno permesso il progresso aeronautico: affinamento delle forme delle macchine, aumento della potenza installata. Questi due elementi, migliorando progressivamente, avevano concesso un «aumento delle velocità massime» molto importante (più di dieci volte), ma avevano reso sempre più delicate le manovre di partenza ed atterraggio; in particolare avevano reso necessaria l'utilizzazione di vastissimi campi, ed imposto un'abilità eccezionale ai piloti. Queste circostanze presero ben presto proporzioni allarmanti, tanto che si può dire essere stato essenzialmente questo a frenare il progresso delle alte velocità nel campo dei terrestri. Nel 1924 la proporzione delle velocità massime per terrestri ed idro stava secondo le cifre 448,171 (aiutante Bonnet) e 302,684 (ten. C. Cuddihy); questo dimostra che da una parte si erano raggiunti i limiti massimi concessi dai progressi tecnici, mentre dall'altra si iniziava un'ascesa che doveva, ben presto, dimostrarsi vertiginosa.

Il progresso aerodinamico aveva segnato il passaggio dalle architetture complesse - più ripiani, controventature e rinforzi delle cellule - a quelle semplici - monoplani a sbalzo, senza controventature o con queste ridotte al minimo - ed una ricerca di perfezione anche nei raccordi ed in genere nelle giunzioni. Questa ricerca di «pulitezza» era tutta, e solamente, a vantaggio dell'aumento delle velocità massime. Il progresso motoristico aveva concesso, a sua volta, un aumento di potenza per unità di peso e per unità di superficie frontale molto importante; che prometteva di procedere oltre, permettendo un progresso sicuro ugualmente nei riguardi delle velocità massime. Restava insoluto il problema dell'atteraggio, in quanto alle massime superanti i 400 km/h corrispondevano «minime» elevate, in qualche caso superanti sensibilmente i 200 km/h. Queste minime considerevoli incidevano sulle dimensioni necessarie per i campi di atterraggio, e sulla sicurezza degli atterraggi stessi; per le prime vi erano limitazioni evidenti che non potevano essere eliminate neppure ricorrendo a spese ingenti; per la seconda non ci si poteva indefinitamente affidare all'abilità singola dei piloti.

Si può dire che nel 1924 la tecnica divise le sue ricerche secondo due direzioni: da una parte si rivolse agli idrovolanti per sviluppare le più elevate velocità; dall'altra si dette allo studio dei mezzi per «abbassare le velocità minime».

 


Motore Mercedes-Benz DB 600, come i precedenti, è a dodici cilindri in due file di sei a 60°, però è invertito, il raffreddamento è ad acqua sotto pressione, alesaggio 150 mm, cilindrata totale 33,9 litri, potenza massima circa 1000 hp a 4000 m, il peso a secco è di 555 kg.

 


Motore Fiat A. S. 6A, 24 cilindri, potenza 3100 hp

 


Apparecchio d'alta velocità M.C. 72: primato mondiale 709.209 km/h

 

I risultati del primo gruppo di ricerche sono resi evidenti dalla seconda parte della tabella dei primati relativi agli idrovolanti; le massime ottenute sono aumentate progressivamente, attraverso una serie di sforzi che avevano solo apparentemente un obbiettivo sportivo, ma si avvalevano dei mezzi dì ricerca più affinati, raggiungendo il massimo stabilito da Agello. Le direzioni del progresso sono state sempre le stesse seguite precedentemente: riduzione al minimo delle resistenze passive, ossia utilizzazione ottima della potenza disponibile; aumento delle potenze installate, cercando dì ottenerle attraverso un aumento della potenza per chilo di peso e per decimetro quadrato di area frontale. Il risultato finale, come si è detto, sta nel primato di Agello. Esso è stato ottenuto con un idrocorsa di sagoma classica, ridotto al puro necessario per il volo: un'ala, una fusoliera costruita su misura dell'uomo, due galleggianti ridotti in modo tale da non permettere l'equilibrio idrostatico, ma solo quello idrodinamico sulla superficie dell'acqua, a pieno carico; il motore FIAT A.S. 6, a sua volta, rappresentava il massimo ottenibile dalla formola classica: oltre 3000 hp da 24 cilindri suddivisi in due gruppi di 12, muoventi due alberi coassiali e giranti in senso opposto; per la prima volta in aeronautica si applicava il principio delle due eliche coassiali ruotanti in sensi opposti, e con risultati brillantissimi. Oltre era difficile andare; e difatti non si andò.

Mentre, raggiunta questa posizione, il progresso delle alte velocità si arrestava, dall'altra parte il progresso delle basse velocità minime procedeva di esperienza in esperienza. La tecnica degli ipersostentatori è cosa molto recente e meriterebbe una trattazione particolare; è senza dubbio ad essa che si deve il progresso attuale dell'aeronautica in genere, e lo sviluppo delle alte velocità in particolare. In poche parole, si trattava di mettere a punto dei dispositivi capaci di rallentare il volo dell'aereo entrando in funzione al comando del pilota, ed invece non influire affatto sulle sue caratteristiche aerodinamiche nella posizione di riposo. Alette di ipersostentazione, freni aerodinamici, alettoni di curvatura hanno fatto successivamente la loro comparsa, perfezionandosi progressivamente fino a raggiungere la notevolissima efficacia odierna; gli scarti fra velocità massima e minima, che stavano nella proporzione di 1:20 poco più, giungono oggi normalmente ad 1:46 tendono ancora ad aumentare. Mentre questo si faceva nel senso del «rallentamento», l'adozione di forme costruttive semplicissime, ridotte al puro necessario, e l'applicazione dei carrelli retrattili che eliminavano l'unica soprastruttura non necessaria al volo che ancora rimaneva nella sagoma dell'aeroplano, potenziava il progresso nel senso dell'«acceleramento» delle velocità massime. La storia di questa ascesa riprende, come è documentato nella nostra tabella, con il maggior americano Doolittle nel 1932, e continua ininterrottamente fino a questi giorni del marzo 1939. Questi sette anni vedono quasi il raddoppiarsi delle «massime» realizzate, cosa da attribuire quasi completamente a questo progresso aerodinamico condotto questa volta contemporaneamente nei due sensi: pulitura delle sagome esterne ed eliminazione di qualsiasi elemento superfluo al volo; adozione sempre più larga e perfetta di mezzi di ipersostentazione per l'atterraggio.

Ecco dunque, se le nostre argomentazioni sono state chiare, scaturire da esse automaticamente l'importanza del trapasso da Agello a Dieterle. Da una parte il risultato finale di un progresso durato molti anni, che aveva raggiunto una vetta presso che insuperabile; dall'altra un risultato che possiamo ancora considerare di passaggio verso ancora maggiori cifre, segno di un nuovo ed importante fervore di studi che spingerà sempre più avanti le frontiere del «massimo».

Infatti, se la fermata sul primato di Agello era stata imposta da difficoltà tecniche quasi insormontabili, sul primato di Dieterle già fin da oggi il progresso può essere previsto. Fra il 1175 hp del motore D.B. 601 e gli oltre 3000 dell'A.S. 6 vi è, difatti, una notevole differenza; tale lacuna è tutta colmabile a vantaggio della velocità massima, ed il problema che si pone è unicamente quella di potere atterrare a velocità ragionevole pur con tale potenza a bordo, e con le velocità notevolissime ch'essa può permettere ad un aereo ridotto alla minima espressione ala-fusoliera.

Il primato di Dieterle è un puntò di passaggio; quello di Agello è stato un punto di arrivo. La tecnica aeronautica progredisce, e progredirà senza dubbio verso velocità che non possiamo prevedere; già oggi l'aerodinamica «veloce» - diciamo così - ed il progresso motoristico lo promettono; manca solo il nulla osta dell'aerodinamica «lenta». cioè dei mezzi di rallentamento. Ma essi sono oggetto continuo di studio; indubbiamente domani potremo salutare altri «uomini velocissimi» in nuovi ardimentosi piloti.

 

 

 

Primato mondiale di velocità assoluta su base

(TERRESTRI)

Pilota                           Data                Velocità           Nazione

1.         Santos Dumont            12-11-1906     41,292             Francia

2.         Henri  Karman 26-10-1907     52,700             Francia

3.         Tissandier                    20-5-1909       54,810             Francia

4.         Curtiss                         23-8-1909       69,821             Francia

5.         Blériot                         24-8-1909       74,318             Francia

6.         Blériot                         28-8-1909       76,995             Francia

7.         Lathan                         23-8-1910       77,579             Francia

g.         Morane                       10-7-1910       106,508           Francia

9.         Leblanc                       29-10-1910     109,576           Stati Un.

10.       Leblanc                       12-4-1911       111,801           Francia

11.       Nieuport                      11-5-1911       119,760           Francia

12.       Leblanc                       12-6-1911       125,000           Francia

13.       Nieuport                      16-6-1911       130,057           Francia

14.       Nieuport                      21-6-1911       133,136           Francia

15.       J. Védrines                  18-1-1912       145,161           Francia

16.       J. Védrines                  22-2-1912       161,290           Francia

17.       J. Védrines                  29-2-1912       162,454           Francia

18.       J. Védrines                  1-3-1912         166,821           Francia

19.       J. Védrines                  2-3-1912         167,910           Francia

20.       J. Védrines                  13-7-1912       170,777           Francia

21.       J. Védrines                  9-9-1912         174,100           Francia

22.       M. Prévost                  17-6-1913       179,820           Francia

23.       M. Prévost                  27-9-1913       191,897           Francia

24.       M. Prévost                  29-9-1913       203,850           Francia

25.       Sadi-Lecointe              7-2-1920         275,264           Francia

26.       Casale                         28-2-1920       283,464           Francia

27.       De Romanet                9-10-1920       292,682           Francia

28.       Sadi-Lecointe              10-10-1920     296,694           Francia

29.       Sadi-Lecointe              20-10-1920     302,529           Francia

30.       De Romanet                4-11-1920       309,012           Francia

81.       Sadi-Lecointe              12-121920      813,043           Francia

82.       Sadi-Lecointe              21-9-1921       330,275           Francia

33.       Sadi-Lecointe              21-9-1922       341,023           Francia

34.       Gen.G.B.Mitcbell         13-10-1922     358,836           Stati Un.

35.       Sadi-Lecointe              15-2-1928       375,000           Francia

36.       Lt. R. L. Maughan       29-3-1923       380,751           Stati Un.

37.       Lieut. Brow                 2-11-1923       417,059           Stati Un.

38.       Lieut. Williams 4-11-1923       429,025           Stati Un.

39.       Adj. Bonnet                 11-12-1924     448,171           Francia

40.       Mag.J.H.Doolittle        3-9-1932         473,820           Stati Un.

41.       James R. Wedell          4-9-1933         490,080           Stati Un.

42.       Howard Hughes           13-9-1935       567,115           Stati Un.

43.       H.  Wurster                 11-11-1987     610,950           Germania

44.       H. Diéterle                   31-3-1939       746,000           Germania

 

Primato mondiale di velocità assoluta su base

(IDROVOLANTI)

Pilota                                       Data                Velocità           Nazione

1.         A. Passaleva                            28-12-1922     280,155           Italia

2.         Lt. C. Cuddihy             25-10-1924     302,684           Stati Un

3.         Cap. H. C. Biard                     13-9-1925       364,924           Inghilter

4.         Lt. T. Doolittle             27-10-1925     395,439           Stati Un

5.         M. De Bernardi                       17-11-1926     416,618           Italia

6.         M. De Bernardi                       4-11-1927       479,290           Italia

7.         M. De Bernardi                       30-3-1928       512,776           Italia

8.         Sq. Leader A. H. Orlebar        12-10-1929     575,700           Inghilter

9.         Lieut. G. H. Stainforth  29-9-1931       655,000           Inghilter

10.       Mar. F. Agello             10-4-1933       682,078           Italia

11.       Mar. F. Agello             23-10-1934     709,209           Italia