Da “SAPERE” – Ulrico Hoepli Editore
Anno II – Volume IV – n. 37
15 luglio 1936 - XIV

 

 

Il cinquantenario della invenzione italiana del sistema idrodinamico per la manovra centrale degli scambi FERROVIARI
(di g.d.f.)

Ricorre in questi giorni il cinquantenario di una invenzione italiana importantissima per la sicurezza e l'economia di esercizio delle ferrovie: quella degli apparati centrali idrodinamici per la manovra collegata di scambi e segnali, dovuta all'allora quasi esordiente ma già stimato ingegnere ferroviario italiano Riccardo Bianchi.

Gli apparati preesistenti impiegavano collegamenti meccanici complicati, facili a guastarsi, che esigevano assidua e costosa manutenzione e vigilanza.

Il Bianchi pensò di servirsi per il comando dei deviatori di una miscela, incongelabile alle basse temperature invernali, di acqua e glicerina sotto pressione, condotta per piccoli tubi ad agire in prossimità degli aghi di cambio su pistoni differenziali.

Il 15 ottobre 1886 entrò in servizio alla stazione di Abbiategrasso il primo di questi impianti (vedi schema dato in figura) che, dopo on periodo di esperimento che ne dimostrò i vantaggi e la regolarità di funzionamento, venne rapidamente adottato dalle ferrovie italiane e subito dopo dalla quasi totalità delle ferrovie degli altri Paesi.

Questi apparati, alla cui realizzazione collaborò anche il costruttore ing. Servettaz, ulteriormente perfezionati e variati, furono per molti anni gli unici adottati, e solo recentemente sono stati superati dagli apparecchi elettrici.

Nel 1889 si ebbe anche in .Inghilterra una applicazione non strettamente ferroviaria del sistema, alla manovra del Toyer Bridge, ponte girevole di Londra, degli accensori e dei segnali ottici che vi regolano la navigazione e la circolazione del carreggio. L'ingegnere Riccardo Bianchi, dopo sì brillante prova, percorse rapidamente tutti i gradi della gerarchia ferroviaria: nel 1905 organizzò il passaggio delle ferrovie italiane allo Stato, e fu il primo direttore generale delle FF. SS.

In questo posto di alta responsabilità non esitò, contro le pavide critiche del tempo, a realizzare la trazione elettrica sul valico dei Giovi, aumentando la capacità di traffico del porto di Genova, e il completo rinnovamento del parco di materiale mobile e di trazione.

Ciò rese possibile, pochi anni dopo, la mobilitazione e l'entrata dell'Italia nella guerra europea.

Il Bianchi fu successivamente commissario dei carboni e Ministro dei Trasporti.

Tecnico di altissimo valore, egli è maestro venerato degli ingegneri ferroviari italiani e gode di chiara rinomanza anche all'estero.

L'ingegno lo studio e il lavoro hanno secondato i buoni auspici della sua preparazione: ché gli toccò la ventura di avere a maestri Pacinotti. Ferraris, Righi.

Il 4 luglio si è recata dal senatore Riccardo Bianchi una rappresentanza del Collegio degli ingegneri ferroviari, a offrirgli una pergamena ricordo per attestargli, nel cinquantenario della invenzione, l'ammirazione del sodalizio per la molteplice ed importantissima opera da lui svolta.

 

Schema del primo tipo di apparato centrale idrodinamico: A, accumulatore idraulico per fornire pressione alla miscela acqua-glicerina. P, pompa di alimentazione dell'accumulatore. V, vasca di scarico per il ritorno del liquido dalle tubazioni. M, manubrio di comando per effettuare la manovra dell'ago di scambio a mezzo del distributore a valvole. D-S, serratura a griglia per assicurare la posizione del manubrio a manovra effettuata, per mezzo della leva sussidiaria. L-C, cilindri di manovra e pistoni differenziali. Questo primitivo tipo fu poi modificalo in vari modi, sostituendo ai manubri delle leve a eccentrico a rotazione verticale anziché orizzontale, munendolo di altri apparecchi ausiliari di controllo, ecc.. ma il principio ne è sempre rimasto immutato.