Da “SAPERE” – Ulrico Hoepli Editore
Anno III – Volume VI – n. 68
31 ottobre 1937 - XVI

 

IL CULTO DEI MORTI NEL REGNO DI MEZZO
(autore non segnalato)

 

LA CINA, la terra delle antichissime tradizioni e del cerimoniale, si è profondamente mutata negli ultimi decenni. I figli dei contadini sono emigrati nelle grandi città perché non si ripromettevano nulla dalla coltivazione della terra e vedevano l'unica salvezza nel rapido svilupparsi delle industrie. Così scomparvero gli antichi usi, perché l'operaio dell'industria, emigrato in città, ha voluto, in certo qual modo, cancellare il passato.

Dispersa la famiglia, non si pensò più neppure ai morti. Le vecchie tombe cadono in rovina ed i figli non si preoccupano più dei propri padri. Solo pochi sono gli abitanti delle città che nel giorno in cui si celebra la festa della Primavera vanno a visitare le tombe per adornarle ed onorare i trapassati. Essi portano allora con sé ritagli di carta (simbolo del denaro che i defunti spendono nel loro viaggio) che vengono solennemente bruciati sulla tomba.

Ma presso i contadini che non si sono uniti alla grande emigrazione nelle città le cose procedono in modo diverso. In Primavera, allorché mettono in ordine le proprie case, essi restaurano anche la casa dei morti, chè il loro cimitero si trova al centro de! terreno che lavorano quotidianamente. In campagna è ancora in auge il culto degli avi che in Cina è praticato da secoli e secoli.

Il culto dei morti va decadendo nel Regno di Mezzo. Molti emigrano dalle campagne nelle città, e raramente tornanao a genuflettersi nel triplice saluto sulla tomba degli avi (fig. 1)

mentre le tombe abbandonate cadono in rovina (fig. 2)

sopraffatte dall'avanzarsi delle fabbriche e delle industrie. Tuttavia, sono ancora numerosi coloro che ogni anno dalla città rifanno il cammino a ritroso e vanno a bruciare innanzi alle tombe grossi pacchi di ritagli dì carta che simboleggiano l'offerta di denaro di cui i morti possono abbisognare per le loro spese nell'al di là (fig. 3).

Ma questa carta... monetaria si compra, già confezionata, nei negozi delle città. I ritagli vengono invece dai contadini, rimasti più fedeli e devoti alle vecchie usanze, preparati amorosamente e messi in ceste (fig. 4);

ed anche qualche cittadino non del tutto oblioso degli usi antichi compie il suo pellegrinaggio con le ceste all'antica (fig. 5).

Le ceste piene di carta vengono abbruciate innanzi alle tombe in Primavera nel giorno del Ching-Ming (fig. 6)

e si scorge subito, dall'aspetto esterno delle tombe, se esse appartengono a emigrati in città, oppure a contadini residenti sul posto: in questo caso esse vengono sempre mantenute accuratamente in ottimo stato (fig. 7).

I contadini attendono con grande diligenza al culto dei morti, fortemente radicato in loro (fig. 8);

la tomba degli antenati sorge in mezzo ai campi che essi lavorano ogni giorno (fig. 9),

quasi a tutela del lavoro e della prosperità famigliare, mantenendo vivo un mèmore rito, non scevro di commovente poesia.