“La Domenica del Corriere”
anno X n. 48
29 novembre – 6 dicembre 1908

 

MONUMENTI ED EDIFICI

 

La nuova Università di Napoli.

 

Il 30 corrente con molta solennità ufficiale verrà inaugurato a Napoli il nuovo edificio destinato a sede dell'Università.

Esso sorge in quell'ampia e recente arteria che è il Rettifilo o Corso Umberto I, congiungente direttamente la stazione ferroviaria con la piazza della Borsa: una strada tutta moderna, fiancheggiata da grandi costruzioni più o meno architettoniche.

Questo nuovo palazzo degli studi, pure assai vasto, verrà poi unito posteriormente con la vecchia sede universitaria che aveva bisogno di ampliarsi, tanti sono a Napoli i giovani aspiranti a conseguire il titolo dottorale.

Del nuovo palazzo fu posta la prima pietra nell’ottobre 1897, dall’attuale Re allora principe ereditario.

Il progetto è degli ingegneri Quaglia e Melisburgo, modificato però dal genio civile, e precisamente dal capo ufficio napoletano, l’ing. Lomonaco, il quale provvide anche a tutto l'assestamento interno, compresa naturalmente la decorazione.

Molti artisti sono stati chiamati ad abbellire il rinnovato ateneo napoletano: anzi esso dovrebbe risultare la prima grande affermazione dell'arte napoletana in un monumento contemporaneo.

La prova però non è riescita che in parte, essendoché non tutti gli artisti invitati meritavano l'onore dell'invito.

E furono scultori e pittori in quantità.

I primi fornirono venti statue di meridionali illustri per l'aula magna, oltre agli altorilievi del timpano della facciata ed altre cose minori, gli altri dipinsero pareti e soffitti dei più importanti locali.

C'è, ad esempio, la sala del Consiglio accademico che reca in alto a guisa di fascia quattro pitture murali così stridenti di colore da produrre il mal d’occhi.

Altre stanze invece sono decorate superbamente.

Una delle cose migliori è il soffitto frescato da La Bella, che riproduciamo.

Rappresenta “Ippazia condannata al massacro da vescovo Cirillo”: un tema a dir vero poco adatto ad un Ateneo di studi severi e che non fa molto onore a chi lo impose al pittore.

Così si può dire delle statue.

La scelta dei personaggi da eternare nella pietra fu fatta con criteri, diremo così, molto… laici, associando poi al laicismo l’economia.

Pensate che tali statue – e talune sono bellissime – furono pagate 1200 lire l’una!

 

II prospetto anteriore della nuova Università di Napoli

Fot. Losacco de Giosa