Da “SAPERE” – Ulrico Hoepli Editore
Anno V - Volume X - n. 119
15 dicembre 1939 - XVIII

 

GLI U.S.A. SI ANNETTONO L'ANTARTIDE?
La terza spedizione Byrd al Polo Sud
di autore non indicato

 

 


1. Parte anteriore dell'incrociatore della nere, con la cabina di comando. Le gomme hanno il diametro di oltre tre metri.

 

Sotto la guida dell'Ammiraglio Byrd è partita la più grande spedizione polare che sia stata mai intrapresa, diretta ad esplorare un triangolo del Polo Sud: triangolo la cui base è costituita dalla costa sud-ovest dal Capo Horn, e il cui vertice è dato dal Polo stesso.

Sono centoventicinque uomini, centosessanta cani, sei carri armali (privi però di cannoni) e uno speciale veicolo, denominato incrociatore della neve, imbarcati sulle navi Lear e North Star, che si dirigono verso il Polo sud a scopo di studi e ricerche, ma anche con l'intenzione di occupare territorialmente vaste zone antartiche.

 


4. L'incrociatore completo di aereo, e visibile nei suoi particolari.

 

La maggiore novità e curiosità offerta dagli apparecchi di cui si servirà Byrd è data dall'incrociatore della neve. Questa gigantesca automobile, lunga metri 16,76, larga m 4,57 e alta 4,57, è qualcosa di mezzo tra un carro armato ed un autobus. La macchina è stata progettata dai dottor Thomas C. Poulter, che già fu comandante in seconda di una precedente spedizione e anche in questa ricopre tale carica: essa ha un peso di 20 tonnellate a vuoto e, a pieno carico, di 34; è mossa da due motori Diesel di complessivi 400 cavalli, e può raggiungere la velocità massima di quasi 50 chilometri orari; l'autonomia è vastissima, dato che la provvista di nafta è sufficiente per 5000 miglia di percorso (raggio d'azione, questo, che tra le navi di superficie, solo poche possiedono). Inoltre, sul tetto dello snow cruiser, è sistemato un aeroplano, destinato ad agevolare le ricerche. Quattro uomini costituiscono l'equipaggio dell'esploratore, e per essi vi sono - entro lo stesso veicolo - viveri per un anno.

 


2. L'incrociatore della neve visto di poppa. Esso è stato costruito a Chicago, ed  è stato provato sulle dune di sabbia dell'Indiana.

 

A somiglianza di alcuni tipi di automotrici ferroviarie rapide e alcune navi da battaglia degli Stati Uniti (nelle quali l'apparato motore non e connesso direttamente con le eliche, sia pure attraverso riduttori ad ingranaggi, bersi i motori termici sono accoppiate a dinamo che sviluppano energia per motori elettrici collegati ai propulsori), i Diesel mettono in moto le dinamo che azionano i motori elettrici, i quali ultimi sono allogati nei mozzi delle ruote. Si hanno così quattro motori: uno per ruota, essendo le ruote indipendenti.

Le gomme sono piene, pesano 350 chilogrammi ciascuna, e il loro diametro supera i tre metri; lo sterzo (a funzionamento idraulico) è applicato non solo all'asse anteriore, ma anche al treno posteriore. Si possono in questo modo compiere curve del raggio di dieci metri e procedere obliquamente. E' possibile superare pendenze del 36% e attraversare crepacci larghi quasi cinque metri.

L'incrociatore della neve ha assorbito per la sua costruzione 150.000 dollari dei 350.000 stanziati dal Parlamento nordamericano per questa impresa.

 


3. Spaccato dell'incrociatore. L'equipaggio comprende quattro uomini, dei quali uno è sufficiente per pilotare il veicolo.

 

La spedizione Byrd si propone, oltre ai fini scientifici, di porre tre basi semipermanenti, abitate da coloni che verranno sostituiti ogni anno. Gli Stati Uniti vogliono acquistare la sovranità territoriale su vaste zone, e, come ben si intende, per prendere possesso effettivo di terre, anche se res nullius, non basta piantarvi la bandiera e dichiarare che quelle terre ci appartengono. Occorre occupare stabilmente le terre desiderate: ciò è appunto quanto i Nordamericani hanno intenzione di fare con i deserti di ghiaccio antartici.

Loro scopo non è solamente di tutelare gli interessi relativi alla pesca delle balene e di stabilire osservatori meteorologici, ma anche di sfruttare le risorse delle zone polari antartiche, poiché vi sarebbero giacimenti di rame, nichel e stagno, oltre ad altri di carbone, secondi in importanza soltanto a quelli degli Stati Uniti. Vi sarebbe in più la possibilità di stabilire basi aeree commerciali e navali.

Le mire territoriali nordamericane preoccupano l'Argentina, dove l'ammiraglio Byrd è considerato non uomo di scienza, ma uomo d'azione al servizio dell'espansione degli Stati Uniti verso il Polo australe. I giornali nazionalisti argentini hanno manifestato il desiderio che anche il loro governo prenda l'iniziativa di spedizioni che assicurino la sovranità di alcuni territori di grande interesse per l'avvenire della Repubblica.

L'America, tra i diversi continenti, è quella che può accampare maggiori diritti, date le sue esplorazioni e la sua vicinanza, all'Antartide. La distanza tra il circolo polare antartico e le terre ad esso più prossime è di 3500 chilometri con l'Africa, 2550 con la Tasmania. 2170 con la nuova Zelanda e 1170 con l'America. Oltre a ciò quest'ultima è favorita dalla configurazione delle terre antartiche, poiché proprio in corrispondenza dell'America esse hanno la loro massima espansione verso nord.

Le due nazioni che si trovano nelle migliori condizioni per sfruttare la prossimità con le zone australi, sono l'Argentina e il Cile, ma anche altri Stati rivendicano diritti sui deserti glaciali, e precisamente Norvegia, Francia, Germania. Gran Bretagna e Australia. Gli Stati Uniti sono ad ogni modo la nazione che ha maggiormente dato impulso a spedizioni e ricerche scientifiche: è esattamente un secolo da che ebbe luogo la prima spedizione finanziata dalla Repubblica nordamericana: questa attuale è la terza impresa di Byrd ed è la più grande e la meglio equipaggiata di tutte le precedenti; basti dire che vi sono 150.000 razioni di viveri, ognuna delle quali bastevole ad un uomo per un mese. Sessanta partecipanti vivranno sul ghiaccio dal gennaio 1940 al maggio 1941. La spedizione opererà da due punti base, e cioè dalla base ovest di Little America, situata sul 150° meridiano, comandata da Paul A. Siple; e dalla base est nel territorio di Alessandro, a circa 1600 chilometri a sud-est di Capo Horn, guidata da Richard E. Black.

 


5. L'Antartide. Sono segnate le zone cui sono interessate diverse Nazioni. Le frecce indicano il percorso che «ara seguito dalla spedizione Byrd.