Da “SAPERE” – Ulrico Hoepli Editore
Anno VI - Volume XI - n. 3/124
29 febbraio 1940 - XVIII

 

 

LA GAZZETTA UFFICIALE DELL'IMPERO ROMANO
di Guido Calza

 

 

Non tutti sanno che Ostia, in cui procedono alacremente i lavori di scavo che ce la mostreranno interamente risorta per l'E. 42, rimette in luce di tanto in tanto alcuni frammenti di iscrizioni i quali contengono la registrazione ufficiale dei nomi dei consoli in carica e di avvenimenti connessi con la cronaca di Roma e con la famiglia imperiale. Tali iscrizioni sono incise su lastre di marmo bianco, originalmente alte circa tre metri e larghe uno, le quali dovevano essere esposte sopra le pareti del Tempio di Roma e Augusto sul fóro di Ostia, oppure sulle pareti della Curia, sede del Senato ostiense o in qualche altro pubblico edificio in modo che tutto il popolo potesse prenderne visione. Questi Fasti‑Annali erano infatti le copie conformi, o per meglio dire gli estratti o i riassunti, degli Acta Urbis o Acta Diurna, fonti ordinarie di informazione che il Governo Imperiale diramava e poneva a disposizione dei cittadini e dei sudditi dell'Impero. Qualcosa di simile insomma ad una «Gazzetta Ufficiale» la cui redazione era affidata ad una persona di fiducia dell'Imperatore ed era guidata soprattutto dal carattere aulico, dinastico che si intendeva dare alla pubblicazione. Quindi raramente si menzionano fatti di natura politica, per dar la preferenza alle nascite, ai matrimoni, ai lutti della famiglia imperiale, o alle vittorie e ai trionfi di imperatori e di principi, alle loro benefiche elargizioni, alle magnifiche opere pubbliche inaugurate da essi e, in più, i fatti salienti della cronaca di Roma come incendi e inondazioni che avessero commosso o messo in pericolo la cittadinanza romana.

Tale è il contenuto di questi Annali che diventava più scarso passando dalla prima redazione romana alle redazioni provinciali che ne facevano un riassunto. Un poco come avviene oggi tra i giornali delle grandi città e quelli dei piccoli centri provinciali. Ma nonostante la scarsità dei fatti elencati, i documenti restituiti da Ostia (ventiquattro frammenti) sono tra i più preziosi che l'epigrafia latina ci abbia lasciato.

Preziosi non solo per i fatti registrati ma per le esatte e complete liste dei consoli e dei supremi magistrati ostiensi, i duoviri, che essi ci conservano. Infatti ogni annata si apre con l'elenco dei consoli, eponimi e suffetti, oggi si direbbe titolari e supplenti, che venivano eletti alla suprema carica dello stato romano, in numero di otto succedendosi nell'onore, se non nella carica, due a due nel mese di marzo, di maggio e di settembre. Se noi avessimo tutti i frammenti dei Fasti Ostiensi (il più antico dei quali risale agli anni 43‑44 a. C. e il più recente all'anno 156) avremmo almeno per due secoli una lista completa di consoli romani.

L'ultimo frammento trovato in questi giorni, che si compone di venti righe, ci riporta agli anni 146, 147, 148 dell'era nostra, ma la sola annata, completa di fatti e di consoli, è quella del 147.

Il 146, con cui si inizia il testo, dà notizia di alcuni ludi circensi e di una spettacolo ginnico offerti al popolo nel mese di giugno sotto l'imperatore Antonino Pio. A questi avvenimenti romani segue un avvenimento ostiense eccezionale, vale a dire la registrazione di feste e giochi pubblici dati per tre giorni di seguito al popolo da un certo Claudius Fortis patrono perpetuo della città, in occasione della offerta di due statue di argento all'Onore e alla Virtù. Si tratta qui evidentemente di un riccone ostiense, forse un facoltoso commerciante o proprietario di navi o imprenditore di trasporti marittimi, il quale per ingraziarsi il popolo e a perenne memoria del suo nome, compie questo atto munifico di mecenatismo, non raro del resto a quell'epoca, e che è stato giustamente ritenuto degno di essere tramandato ai posteri incidendolo negli annali ufficiali della colonia. Precisamente come facciamo noi oggi nella «Gazzetta Ufficiale» in cui si inseriscono gli atti di liberalità e le donazioni più cospicue fatte dai cittadini allo Stato.

Per l'annata 147 gli avvenimenti romani sono più importanti. Nel febbraio l'imperatore Antonino Pio inaugura il ponte di Agrippa che era presso l'attuale Ponte Sisto. Nell'aprile vi fu una grande inondazione del Tevere, che causò molti danni rovinando parecchi edifici e causando la morte di parecchio bestiame, È registrata inoltre la nascita della prima figlia dei tredici figli avuti da Marco Aurelio, Annia Faustina, e la denominazione di Augusta attribuita da Antonino Pio alla moglie di Marco Aurelio, Faustina, quando questi era ancora principe. Per l'anno 148 restano solo i nomi di quattro coppie di consoli.

La interessante scoperta conferma l'importanza della resurrezione di Ostia non solo nei riguardi monumentali ma anche per l'apporto di nuovi documenti epigrafici concernenti la storia e la vita dell'Urbe nell'età imperiale.