Da “SAPERE” – Ulrico Hoepli Editore
Anno V - Volume X - n. 116
31 ottobre 1939 - XVIII

 

FABBRICHE ROMANE DI CERAMICHE A FORLI'
di a.gs.

 

Durante recentissimi scavi intrapresi a cura dell'Istituto Case Popolari nel quartiere di Porta Schiavonia di Forlì e seguiti con vivo interesse dagli studiosi locali e dal direttore delle raccolte artistiche prof. Luigi Servolini, sono venuti in luce, alla profondità di tre metri. copiosi frammenti di stoviglie (patere, ampolle, lucerne, ecc.), che hanno fatto pensare in un primo momento ad un deposito di ceramiche d'importazione, data la predominante verniciatura in rosso alla maniera detta aretina.


Frammenti di ceramiche romane rinvenuti a Forlì

Però, alcuni stampi in terracotta per modellare lucerne, recanti la scritta Cresces, e parecchi pezzi deformi per cottura, nonché gli evidenti resti di due forni che servirono indiscutibilmente per cuocere quelle stoviglie testimoniano una fabbricazione locale.

Si noti che in passato altri forni di epoca romana vennero pure ritrovati in Forlì, tra cui notevole quello scoperto in via Melandri, misurante quattro metri di diametro e con ancora dentro l'infornatura del vasellame, rovinato dal crollo della parte superiore del forno stesso. Anche in quel luogo fu rinvenuto uno stampo per lucerne, recante sul fondo, appena leggibile, la scritta Palius.


Lucerne e matrici di lucerne romane rinvenute a Forlì

Crediamo che simili matrici non siano state trovate in nessun'altra zona della Romagna. Ad ogni modo è certo che fabbriche di stoviglie esistevano sin dai tempi preistorici e romani in Forlì, e non mancano sicuri elementi per dimostrare che anche nell'alto e medio evo si fabbricavano ivi pregevolissime ceramiche, dimostrandosi in quest'arte i maestri forlivesi non inferiori certo a quelli di altre località.

In altra parte della zona degli scavi odierni sono venuti in luce, in posizione più elevata, copiosissimi frammenti di una fabbrica, di cui peraltro si ha memoria come attiva nel 1425-30. Il materiale raccolto presenta caratteri alquanto differenti, che denotano una produzione secolare.