Antonio da Tradate
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Editoriale

(di Silvio Locatelli)

Antonius de Tredate, pittore, un po’ più vicino a noi di Jacopino da Tradate, due glorie rinascimentali della città, centro scolastico di forte rilievo a qualche chilometro da Varese, antica testimonianza d’arte glorificata dal vicino Castelseprio e dal confinante centro di Castiglione Olona impreziosito dalla splendida collegiata di Masolino da Panicale e del Vecchietta. Il nostro Antonius ha lavorato soprattutto nel Canton Ticino, da Locarno fino a Negrentino, e lì nella straordinaria chiesa di Sant’Ambrogio, le pitture della più recente navata vengono attribuite a lui, mentre le altre pareti suggeriscono l’eco della pittura ottoniana ispiratrice dell’arte romanica, merito di un ignoto pittore, forse lo stesso, che ha lasciato belle testimonianze murali anche a San Pietro al Monte sopra Civate, a Galliano e a Novara.
Pittore itinerante, secondo il costume del nomadismo medievale, Antonio da Tradate riprenderà presto le strade del Canton Ticino con tavolozza e colori, come per secoli faranno tanti altri artisti in giro per il sud della Francia e il nord dell’Italia a dipingere volti di possidenti, di fattori e di bambini.
Antonio da Tradate opera in diverse chiese. La sua è una pittura sacra che sa di famiglia, che parla al cuore prima che all’anima. Le sue figure sono evocazioni contadine: facce aperte, larghe, compagni di vita. Anche il suo Cristo pantocratore ha un bel viso schietto, conosciuto. Trionfa il rosso, nel nostro pittore. Il rosso che riscalda il cuore, che illumina la fede, che coinvolge nei misteri della religione. Anche le sue chiesette di campagna sono la cassa armonica della vita rurale. Si veda quella di Palagnedra. Pittura elementare, dove il marrone si orna appena di grigio, di verde, di azzurro nella stesura evocativa di un paesaggio banale e proprio per questo di straordinaria forza nella sua semplicità.
Antonio da Tradate è il portatore di un’arte che andrà scomparendo soltanto poco prima della metà del secolo scorso. Artista, compagno di viaggio, testimone di una civiltà familiare, in cui recita la sua parte, di casa in casa, di parrocchia in parrocchia, celebrando non soltanto la fede, ma il senso dell’esistenza comune, della fratellanza umana esaltata nella sua visione religiosa, nella rassegna dolce del lavoro, temperato da gesti solenni, scandito nella successione dei mesi, secondo una convenzione medievale di sicuro successo.
Il nostro artista non appartiene alla grande scuola rinascimentale, è pittore che traduce in immagini il credo del contadino e che annulla le distanze del tempo. E’ il compagno di strada di sempre. Non ci si chiede quale sia stato il suo momento magico.

Con garbo e finezza ce lo ha ricordato Anna Pizzi Baroffio in un testo di squisita ricerca, puntuale e preciso come di rigore nei suoi studi e nella sua limpida analisi.

 

Gli autori

Anna Pizzi Baroffio e Antonio Sgarbossa
Anna Pizzi ed Antonio Sgarbossa
fotografati da F. Ferrazza nel 2011

 

(per i testi)
Anna Pizzi Baroffio

Anna Pizzi è nata a Saronno (Va). Ha conseguito la laurea in Lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel febbraio 1969, discutendo la tesi ‘Jacopino da Tradate. Scultore lombardo del primo Quattrocento’ e avendo, come relatore, il professore Gian Alberto Dell’Acqua. Ha svolto la professione di insegnante di Lettere presso le scuole medie di Tradate e di Latino, Storia e Geografia nel triennio dell’Istituto Magistrale Statale della medesima città. Ha pubblicato opere di saggistica : Jacopino da Tradate, Colombo, Tradate 1989; Armando Valle. Commediografo, L’Autore Libri, Firenze 1990, (la città di Camogli, dopo la pubblicazione, dedicò una piazza a questo suo cittadino ), e articoli su: Il teatro Sociale di Camogli: eventi, in Camogli da borgo a città. Notizie storiche e spunti di ricerca. Atti del convegno di studi storici in occasione del 125° anniversario del conferimento del titolo di città al Comune di Camogli 1877-2002, a cura di G.B. Roberto Figari, De Ferrari, Genova 2004, pp. 87-132; Jacopino da Tradate, Antonio da Tradate in Tradate. Tra storia e ricordi (1958-2008), a cura di Ferdinando Lucioni, Edoardo Colombo, Tullio Giudici, Pietro Macchione Editore, Varese 2010, pp.326-331, e scritti di poesia: Vivere d’amore, Cultura Duemila, Ragusa 1989, Caleidoscopio 1989, Cultura Duemila, Ragusa 1994. Sue liriche compaiono nelle raccolte: Così si scrive donna, a cura di Luigi Pumpo, Edizioni ”PRESENZA”, Napoli 1991, pp. 90-92; Europa oggi. Il cammino della nuova poesia, antologia a cura di S. Fava, Cultura Duemila Editrice 1993, p. 328 . Ha collaborato con la Soprintendenza dei Beni Artistici e Storici della Liguria per la schedatura di beni artistici regionali (chiesa di S. Sisto, Genova, parrocchia della Casa Reale ). Ha scritto la relazione storico artistica sulla chiesa parrocchiale S. Maria Assunta di Camogli, in occasione della sua proclamazione a Basilica Minore. Nel novembre 1998, presso l’ Università degli studi di Genova, si è laureata in Filosofia, dopo aver discusso la tesi La scienza come sistema di credenze e il problema del relativismo culturale, avendo come relatore il professore Michele Marsonet. Nel 2004 ha frequentato un corso di acquerello diretto da Maurizio Immovilli a Recco. Nel 2008 ha partecipato a un corso di ceramica diretto da Marina Rizzelli ad Ageno (Recco)e ha appreso la tecnica del colombino, della lastra e della cottura a smalto. Frequenta all’UNITRE di Bogliasco corsi di disegno e modellato. Partecipa al gruppo di scrittura ‘Anna di Vienna‘, che si raduna nella biblioteca di Recco (Ge) e nella biblioteca La Millenaria di Ruta di Camogli, con la stesura di poesie o brevi racconti.

 

(per le fotografie)
Antonio Sgarbossa

Il peso dello zaino non superera mai la soddisfazione di averlo portato in montagna.
Antonio SGARBOSSA nato in provincia di Padova nel 1942, felicemente coniugato con Franca con la quale condivide la passione per la montagna, il figlio Mattia un po’meno.
Hobby: fotografia,scultura(legno,alabastro) soggetti vari.
Nel 1970 co-fondatore della PRO-LOCO Tradate-Abbiate.
Nel 1984 promotore e fondatore con 59 amici della Sez. Club Alpino Italiano TRADATE reggendo la presidenza per 23 anni.
Dal 1990/92 Accompagnatore Regionale Alpinismo Giovanile,1993/98 Acc. Naz. Alp. Gio
Dal 1998 collaboro con l’Ass.Studi Storici Tradatesi alla ricerca delle nostre radici storico-culturali. Nel 1988 con Franca abbiamo dato alle stampe per conto dell'editore "Edizioni il Gabbiano" di Sandro Gandola un trekking dal titolo"Tour delle montagne Lecchesi").
In poche parole appassionato della vita nei suoi vari aspetti

Ci sono giorni in cui si desidera percorrere il mondo,
giorni che ti vorresti fermare e riflettere,
e giorni che assapori la libertà.
In montagna, in un giorno, trascorri tutti questi giorni.

 

Ringraziamenti dell'autrice

Grazie a tutti coloro che mi hanno dato fiducia e aiuto durante questa ricerca.

Dedico questo lavoro ai miei nipoti:
Isabella, Ferdinando, Chiara, Orlando, Rugiada, Olivia, Milo.

Anna

 

Guida al sito

di Ferruccio Ferrazza

Contrariamente a quanto avvenuto nel passato di questa rivista, dove furono le mie immagini ed i miei scatti fotografici a stimolare ed a guidarmi nella creazione del testo, qui ho trovato tutto il materiale ben preparato.

A me è rimasto il lavoro, pur difficile ma piacevole, di trasformare un documento a stampa, mai reso pubblico e distribuito a pochi amici dell'autrice, nell'innovativa forma che il WEB propone.
Per questo motivo la struttura della rivista è affatto particolare laddove, per esempio, nei testi non è possibile inserire le classiche "note a pie' di pagina" che l'autrice ha distribuito con dovizia per completare l'illustrazione del proprio pensiero. Ho quindi sezionato tutte le note, in modo tale che il lettore possa aprire una pagina a latere per avere una fluida ed efficace consultazione.

Rispetto all'originale, ho inoltre provveduto a riassemblare i percorsi di visita raggruppandoli in modo tale da consentire al lettore di avere a disposizione una sorta di guida per itinerari localizzati, ed è stato questo il lavoro che mi ha portato "sul campo", con il solito spirito dell'esploratore, scoprendo nella realtà quali e quanti siano i tesoretti che questo pressoché ignoto artista ha distribuito nel Canton Ticino (ed anche più in là).

Alle fotografie si accede direttamente dai testi, dove la simbologia è indicata con il metodo usuale e consueto per il lettore. La selezione apre una finestra ulteriore, dimensionata sulla foto stessa; una volta presa visione della foto, è consigliabile la chiusura della relativa finestra.

 

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Cartografia e Bibliografia

La mappa dei luoghi di Antonio da Tradate

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la bibliografia
in un documento di testo

 

Contatti

Saranno particolarmente graditi i contributi dei visitatori che volessero segnalarci curiosità o dettagli da aggiungere a quanto da noi presentato.

Per raggiungere gli autori con i vostri scritti potete utilizzare la posta elettronica del Curatore
Ferruccio C. Ferrazza

(ATTENZIONE: TOGLIERE GLI SPAZI NEGLI INDIRIZZI EMAIL)

 

Nota

Tutte le fotografie pubblicate in questa rivista, qualora non indicato diversamente, sono state scattate da Antonio Sgarbossa e come tali protette dalle norme sul Diritto d'Autore.
Ne è pertanto vietata la riproduzione, diffusione e spaccio, se non con l'espressa autorizzazione dell'autore.

 

Testi di approfondimento

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Medioevo

 

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ISSN 2284-3620

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2016