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Editoriale(di Silvio Locatelli) Antonius de Tredate, pittore, un po più vicino a noi di Jacopino
da Tradate, due glorie rinascimentali della città, centro scolastico di forte rilievo a
qualche chilometro da Varese, antica testimonianza darte glorificata dal vicino
Castelseprio e dal confinante centro di Castiglione Olona impreziosito dalla splendida
collegiata di Masolino da Panicale e del Vecchietta. Il nostro Antonius ha lavorato
soprattutto nel Canton Ticino, da Locarno fino a Negrentino, e lì nella straordinaria
chiesa di SantAmbrogio, le pitture della più recente navata vengono attribuite a
lui, mentre le altre pareti suggeriscono leco della pittura ottoniana ispiratrice
dellarte romanica, merito di un ignoto pittore, forse lo stesso, che ha lasciato
belle testimonianze murali anche a San Pietro al Monte sopra Civate, a Galliano e a
Novara. Con garbo e finezza ce lo ha ricordato Anna Pizzi Baroffio in un testo di squisita ricerca, puntuale e preciso come di rigore nei suoi studi e nella sua limpida analisi.
Gli autori
(per i testi) Anna Pizzi è nata a Saronno (Va). Ha conseguito la laurea in Lettere presso lUniversità Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel febbraio 1969, discutendo la tesi Jacopino da Tradate. Scultore lombardo del primo Quattrocento e avendo, come relatore, il professore Gian Alberto DellAcqua. Ha svolto la professione di insegnante di Lettere presso le scuole medie di Tradate e di Latino, Storia e Geografia nel triennio dellIstituto Magistrale Statale della medesima città. Ha pubblicato opere di saggistica : Jacopino da Tradate, Colombo, Tradate 1989; Armando Valle. Commediografo, LAutore Libri, Firenze 1990, (la città di Camogli, dopo la pubblicazione, dedicò una piazza a questo suo cittadino ), e articoli su: Il teatro Sociale di Camogli: eventi, in Camogli da borgo a città. Notizie storiche e spunti di ricerca. Atti del convegno di studi storici in occasione del 125° anniversario del conferimento del titolo di città al Comune di Camogli 1877-2002, a cura di G.B. Roberto Figari, De Ferrari, Genova 2004, pp. 87-132; Jacopino da Tradate, Antonio da Tradate in Tradate. Tra storia e ricordi (1958-2008), a cura di Ferdinando Lucioni, Edoardo Colombo, Tullio Giudici, Pietro Macchione Editore, Varese 2010, pp.326-331, e scritti di poesia: Vivere damore, Cultura Duemila, Ragusa 1989, Caleidoscopio 1989, Cultura Duemila, Ragusa 1994. Sue liriche compaiono nelle raccolte: Così si scrive donna, a cura di Luigi Pumpo, Edizioni PRESENZA, Napoli 1991, pp. 90-92; Europa oggi. Il cammino della nuova poesia, antologia a cura di S. Fava, Cultura Duemila Editrice 1993, p. 328 . Ha collaborato con la Soprintendenza dei Beni Artistici e Storici della Liguria per la schedatura di beni artistici regionali (chiesa di S. Sisto, Genova, parrocchia della Casa Reale ). Ha scritto la relazione storico artistica sulla chiesa parrocchiale S. Maria Assunta di Camogli, in occasione della sua proclamazione a Basilica Minore. Nel novembre 1998, presso l Università degli studi di Genova, si è laureata in Filosofia, dopo aver discusso la tesi La scienza come sistema di credenze e il problema del relativismo culturale, avendo come relatore il professore Michele Marsonet. Nel 2004 ha frequentato un corso di acquerello diretto da Maurizio Immovilli a Recco. Nel 2008 ha partecipato a un corso di ceramica diretto da Marina Rizzelli ad Ageno (Recco)e ha appreso la tecnica del colombino, della lastra e della cottura a smalto. Frequenta allUNITRE di Bogliasco corsi di disegno e modellato. Partecipa al gruppo di scrittura Anna di Vienna, che si raduna nella biblioteca di Recco (Ge) e nella biblioteca La Millenaria di Ruta di Camogli, con la stesura di poesie o brevi racconti.
(per le fotografie) Il peso dello zaino non superera mai la soddisfazione di averlo portato
in montagna. Ci sono giorni in cui si desidera percorrere il mondo,
Ringraziamenti dell'autriceGrazie a tutti coloro che mi hanno dato fiducia e aiuto durante questa ricerca. Dedico questo lavoro ai miei nipoti: Anna
Guida al sitodi Ferruccio Ferrazza Contrariamente a quanto avvenuto nel passato di questa rivista, dove furono le mie immagini ed i miei scatti fotografici a stimolare ed a guidarmi nella creazione del testo, qui ho trovato tutto il materiale ben preparato. A me è rimasto il lavoro, pur difficile ma piacevole, di trasformare un
documento a stampa, mai reso pubblico e distribuito a pochi amici dell'autrice,
nell'innovativa forma che il WEB propone. Rispetto all'originale, ho inoltre provveduto a riassemblare i percorsi di visita raggruppandoli in modo tale da consentire al lettore di avere a disposizione una sorta di guida per itinerari localizzati, ed è stato questo il lavoro che mi ha portato "sul campo", con il solito spirito dell'esploratore, scoprendo nella realtà quali e quanti siano i tesoretti che questo pressoché ignoto artista ha distribuito nel Canton Ticino (ed anche più in là). Alle fotografie si accede direttamente dai testi, dove la simbologia è indicata con il metodo usuale e consueto per il lettore. La selezione apre una finestra ulteriore, dimensionata sulla foto stessa; una volta presa visione della foto, è consigliabile la chiusura della relativa finestra.
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